Io e Pietro Corvi, tra magnifici spettacoli e un po’ di amarezza

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Jazz

Ho trascorso il sabato pomeriggio e la sera in compagnia di Pietro Corvi. Insieme abbiamo fatto un viaggio dentro un universo parallelo che si è di colpo aperto nel centro di Piacenza a cavallo tra via San Siro e via Santa Franca. Lo viviamo tra musica e riflessioni. Con stupore e incredulità assistiamo a improvvisazioni jazz di Gianni Azzali accompagnate da performances di danza in Galleria  Ricci Oddi mentre spostandoci solo di pochi passi, al Conservatorio, ascoltiamo le percussioni dei “Tempus Fugit Purcussion Ensemble”. Non è finita perchè si siamo dati appuntamento per la sera dove, sempre alla Ricci Oddi, Mario Zara e Gino Marcelli, hanno improvvisato dei ritratti sonori ad hoc per gli spettatori che si prestavano a fare da modelli, mentre sempre al Nicolini suonava il Collettivo 21 formato da altri studenti del Conservatorio, nel suo concerto.
Ci è sembrato di vivere nei tanto sognati happening di improvvisazione di Berlino dei nostri giorni o della New York degli anni ’70, dove questi tipi di spettacolo, sono o erano appannaggio di una Elite d’Avanguardia. 
Eppure eravamo a Piacenza dove, in un fazzoletto di strade, abbiamo vissuto la stessa intensità artistica e creativa!
Quattro spettacoli d’avanguardia, ci siamo detti, dove tanti giovani eccellenti musicisti hanno chiesto al pubblico di Piacenza di seguirli nelle loro sperimentazioni. Peccato, riflettevamo, che il pubblico, soprattutto quello loro coetaneo, non c’era! Il pubblico che sogna di essere a Berlino, e che va a Berlino, per assistere a questi spettacoli, era del tutto, o quasi assente. Il pubblico del “a Piacenza non c’è mai niente” era, con buone probabilità disteso sul divano a sonnecchiare. E’ un peccato! Lo è soprattutto perchè dietro le critiche dovrebbero esserci comportamenti coerenti che portano ad uscire e ad approfittare degli spettacoli, e che spettacoli!. Ma non è così, il popolo piacentino è il campione mondiale della lamentazione e delle occasioni perse! Peccato perchè tante sono le cose belle che ci circondano e vale la pena approfittarne!

 

Summertime In Jazz