Vi presentiamo Sami e la sua bella avventura allo Zecchino d’Oro

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Tante volte si dice di lasciare spazio, o almeno un po’, ai giovani, e allora cogliamo la palla al balzo per presentarvi una giovanissima voce piacentina, quella di Sami, che nelle ultime settimane ha sfiorato l’ingresso nella rosa dei 12 bambini che avrebbero fatto parte del “mondo” Zecchino d’Oro.

Una piccola intervista, che vi proponiamo di seguito, in cui Sami era accompagnato e supportato dalla famiglia. Famiglia musicalmente molto più celebre (e più abituata alle interviste) formata da Erica Opizzi e Antonio Amodeo.

Data la particolarità dell’artista e soprattutto l’età, partiamo con il classico: nome –cognome – classe (campo non obbligatorio) – data (vabbè dai, quella di oggi).

Sono Sami Akabli, (quasi) 5° D della scuola primaria di San Nicolò.

E un giorno ti sei accorto che…

Che mi sarebbe piaciuto andare allo Zecchino d’Oro!

Erika, come è nata questa avventura?

Sami ha sempre cantato, fin da piccolissimo, ma questo fino a poco tempo fa solo se non fosse stato di fronte ad altre persone. Poi quest’anno, con la recita di fine anno, dove tutti i bambini avevano preparato delle canzoni di De Andrè, in molti gli hanno fatto i complimenti per la sua esibizione e così ha preso coscienza di questa dote. Dopo poco tempo ci ha detto di questa sua volontà di provare ad entrare allo Zecchino d’Oro e, anche perché il limite è proprio fissato a 10 anni, abbiamo cominciato ad informarci.

Così a giugno c’è stata la prima tornata delle selezioni. Sami, come è andata?

Le audizioni erano dal mattino alla sera e ci hanno divisi in gruppi. Ad un certo punto ci hanno fatto entrare in una stanza, eravamo circa 20 (ma nel totale, solo a Bologna, il numero probabilmente superava i 200 bambini. Ndr), senza i nostri genitori. Prima hanno cominciato a cantare i bambini vicino a me e poi mi hanno chiamato per salire sul palco per cantare la canzone che avevo scelto: “Il rompigatto”.

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Dopo l’esibizione cosa vi è stato detto?

Ci hanno detto che se saremmo stati chiamati a casa solo se fossimo passati alla seconda selezione.

E…

E all’ultimo giorno fra quelli in cui potevo essere chiamato, dopo una lunga attesa, è arrivata la telefonata per dirmi che ero stato selezionato!

Erica, e lì, arrivati al mitico Antoniano di Bologna, vi siete resi conto che la situazione era un po’ diversa…

Si perché pensavamo di trovare i bambini della regionale ed invece arrivavano da tutta Italia, 98 divisi in due giorni.

Come era organizzata l’audizione?

Sami doveva cantare due canzoni intere con 10 giurati sul palcoscenico, tra cui la Direttrice del coro. I bambini cantavano rivolti verso i giurati e noi genitori vedevamo tutto attraverso un grande schermo. Sami, come a scuola dato che il suo cognome inizia con la “A”, è stato il primo ad essere chiamato.

Eri emozionato? Pronto per cantare per primo?

Si ero emozionato e anche di più rispetto alla prima volta. Per essere il primo, si, ero pronto, anche se speravo ci fosse un bambino con un cognome che lo mettesse prima di me! Però avevo capito che sarei stato il primo quando mi hanno messo per primo sulla prima poltrona della fila di chi doveva esibirsi.

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Antonio, anche tu che sei abituato a salire e scendere dai palchi, hai capito subito che la cosa era molto “seria”!

Ci siamo accorti subito che il livello era veramente alto, anche facendo presente che c’erano bambini molto piccoli, anche di 3 anni, e poi, rispetto a quelle di 50 anni fa, ora gli fanno cantare canzoni che sono molto più difficili. È stato tutto molto professionale, però, come ha detto la stessa direttrice, non va scambiato lo Zecchino d’Oro per un talent, in questo caso infatti non si cerca il bambino più bravo, ma quelli che meglio sapevano interpretare e “vestire”, anche come atteggiamento, un brano già esistente. Ed infatti sono stati scelti 12 bambini per 12 canzoni.

Purtroppo non è andata come nella prima selezione, però avete portato a casa un’esperienza unica…

Purtroppo Sami non è riuscito ad entrare nei 12 bambini che si esibiranno allo Zecchino d’Oro, però sapevamo che era molto difficile e l’abbiamo sempre vissuta con molta tranquillità e si, è stata una esperienza solamente positiva, che è quello che i bambini devo avere ogni volta che si approcciano alla musica, che ci ha reso contentissimi perché nessuno si aspettava che potesse arrivare nei primi 98 in Italia.

Sami, va bene le canzoni da Zecchino d’Oro, ma a te che cosa ti piace ascoltare? (mentre faccio la domanda gli “accompagnatori” alzano lo sguardo. Ndr).

Beh, a me piace ascoltare le canzoni di Gabbani, “Tutto molto interessante” di Rovazzi, poi J-Ax e Fedez. Però anche De Andrè (che ha già portato sul palco in una serata di Antonio. Ndr) e Gianni Morandi!

Che lui fosse stato emozionato ok, ma voi nel pubblico?

Anche noi davvero molto anche perché vederlo di spalle all’inizio, non sai bene cosa succederà, ma poi quando hanno acceso lo schermo è stato come vederlo proprio in televisione. Tutto molto emozionante anche per il lavoro che c’è stato dietro, anche se noi non lo abbiamo mai forzato nonostante fossimo ben consci della musicalità della sua voce. Quello che ci ha stupito è stata la sua freddezza in una situazione del genere.

Ma, mamma Erica, non è che con la scusa dei testi, sono saltati i compiti delle vacanze??

No no, un ripasso al giorno bisognava darlo alle canzoni che aveva scelto di portare, però anche con i compiti abbiamo finito tutto con ampio margine!

Ma allora Sami, vuoi continuare a cantare dopo questa esperienza?

Si si certo, voglio continuare ma voglio anche continuare ad ascoltare J-Ax e Fedez! (Altro sguardo al cielo degli accompagnatori. Ndr).

Summertime In Jazz