Folksongs from Inner Space: il jazz incontra l’elettronica, viaggiando per il mondo

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Un momento del concerto Folksongs from Inner Space al cortile del Seminario Vescovile Scalabrini
Un momento del concerto Folksongs from Inner Space al cortile del Seminario Vescovile Scalabrini

Lunedì 23 giugno 2025, nell’affascinante Cortile Vescovile del Seminario Scalabrini, si è tenuto un concerto che ha visto come protagonisti alcuni docenti del dipartimento jazz del Conservatorio Nicolini, ovvero Serena Ferrara alla voce, Lucio Ferrara alla chitarra, Massimiliano Rolff al contrabbasso, Tony Arco alla batteria, e lo studente di musica elettronica Seyed Alì Hosseini, in un’ inedita collaborazione tra i due dipartimenti che ha incluso lo special guest Gianluca Petrella, trombonista jazz rinomato per le sue collaborazioni di fama internazionale.

Durante il corso della serata, si sono alternati al microfono alcuni studenti di canto jazz, della docente Serena Ferrara: Haiyin Huang, Tayao Xiong e Fabricia Fernandes Da Silva, che hanno interpretato brani della propria cultura d’origine. Il progetto si inserisce nel programma del Festival MusicMediale, giunto alla quarta edizione, e nasce in occasione del centesimo anniversario dalla nascita di Luciano Berio, tra i più grandi compositori del Novecento, traendo ispirazione dal ciclo di lavori «Folk Songs», che si basa su canti popolari provenienti da vari Paesi, in particolare Italia, Francia, Stati Uniti, Armenia e Azerbaigian.

I docenti del dipartimento jazz del Nicolini, Gianluca Petrella e Alì Hosseini al Seminario Vescovile
I docenti del dipartimento jazz del Nicolini e Gianluca Petrella al Seminario Vescovile

Kōjō no Tsuki

Il set si è aperto con «Kōjō no Tsuki», brano composto nel 1901 dal pianista giapponese Rentarō Taki, che venne incluso nel canzoniere per studenti delle scuole medie. La composizione venne arrangiata nel 1967 dal celebre pianista jazz Thelonious Monk e ribattezzata dallo stesso «Japanese Folk Song». Già dall’introduzione di Petrella, il pubblico è stato immerso in un territorio di ricerca timbrica e sonora, che ha stabilito l’atmosfera perfetta.

He Moved Through the Fair

Il contrabbasso di Rolff, coadiuvato dall’ elettronica di Alì, ha introdotto «He Moved Through the Fair», canzone popolare irlandese, di origine probabilmente medievale, scoperta dal musicologo Herbert Hughes, qui proposta in una versione intensa ed eterea, arricchita dalla vocalità delicata e profonda della Ferrara.

Alfonsina y el Mar

Il concerto è poi proseguito con il brano «Alfonsina y el Mar», di Ariel Ramirez e Felix Cesar Luna, basato sulla storia della poetessa argentina Alfonsina Storni, esponente del modernismo, morta suicida nel Mar Del Plata nel 1938. La versione più celebre di questa canzone è sicuramente quella di Mercedes Sosa, qui ripresa dalla Ferrara con un’introduzione di voce sola, supportata dall’elettronica e arricchita da elementi di jazz contemporaneo.

I docenti e Alì Hosseini durante il concerto
I docenti e Alì Hosseini durante il concerto

Guinnevere e Both Sides Now

Il viaggio è proseguito in Nord America, in particolare negli Stati Uniti e nel Canada, con due brani scritti da due importanti cantautori del secolo scorso, ovvero David Crosby e Joni Mitchell. Il primo, «Guinnevere», è stato scritto dal cantautore nel 1968 e racconta di tre donne amate profondamente da Crosby, tra cui la Mitchell, autrice del brano seguente «Both Sides Now», ispirato da un viaggio in aereo dove ebbe l’occasione di vedere «i due lati delle nuvole», che si possono associare a due modi differenti di vedere la vita: due punti di vista necessari per accettare il cambiamento. Il primo dei due brani è stato interpretato da Haiyin Huang e Tayao Xiong, insieme alla Ferrara, introdotti dal suono caldo e jazz della chitarra di Lucio Ferrara.

Haiyin Huang e Tayao Xiong in «Guinnevere»
Haiyin Huang e Tayao Xiong in «Guinnevere»

Alvorada e Bright Moon Ninna Nanna

Successivamente, è stata la volta di Fabricia Fernandes Da Silva, che ha raggiunto il microfono per duettare con l’insegnante in «Alvorada», brano scritto dal compositore e chitarrista brasiliano Cartola. Per il brano seguente, è tornata alla voce Haiyin che ha interpretato la meravigliosa «Bright Moon Ninna Nanna», tradizionale ninna nanna cantonese, arrangiata dalla cantante jazz italo-cinese Heidi Li, in una versione ibrida per metà cantonese e per metà trentina.

Fabricia Fernandes Da Silva in «Alvorada»
Fabricia Fernandes Da Silva in «Alvorada»

Cola Pisci

Il concerto si è concluso con una composizione originale dal sapore jazzistico della Ferrara, intitolata «Cola Pisci»; brano riferito a una leggenda tradizionale siciliana dove il protagonista Nicola, detto «Cola Pisci», soprannominato così perché in grado di stare molto tempo sott’acqua, viene messo alla prova dall’imperatore Federico di Svevia, che viene attratto dalla sua singolare qualità e gli promette in sposa sua figlia, se avesse superato alcune prove. Egli lancia in fondo al mare diversi oggetti che Nicola riesce a recuperare, ma durante un’ultima immersione, Colapesce si accorge che una delle tre colonne che reggevano la Sicilia, si era spezzata e la Sicilia rischiava di affondare, per cui da quel giorno si dice che il giovane è lì sotto per sostenere l’isola. L’intro esplosivo di trombone e batteria si è inserito perfettamente nelle sonorità del brano, che ha chiuso al meglio la serata.  

Un momento del concerto
Un momento del concerto
Summertime In Jazz