Ecco Mattia Estro con il suo nuovo singolo “Spartacus” (IRA)
Mattia Estro racconta il suo nuovo singolo a Piacenza Music Pride
- Ciao Mattia, bentrovato! Visto che sarebbe la prima volta per con Piacenza Music Pride potresti raccontarci qualcosa di te…Chi sei, come nasce la tua musica, quale genere preferisci?
Certamente, mi chiamo Mattia Cipullo in arte Mattia Estro.
Mattia Estro nasce dall’unione di due concetti inseparabili:
Mattia come il nonno, da cui prendo il nome, dall’importanza della sua presenza nel mio percorso di crescita; un compagno di avventure e un maestro di vita.
Estro che deriva da carattere estroso, personaggio stravagante, che rappresenta un po’ la mia follia e creatività, così come il mio stile di vita.
La mia musica nasce da una forte attrazione per tutte le forme artistiche e influenze musicali, unite ad un interesse particolare per la filosofia, la letteratura e la mitologia.
Questi tratti sono appunto ben visibili nei testi che scrivo, infatti la mia scrittura è intima e critica con una venatura satirica e ironica.
Il genere musicale che mi ha sempre affascinato è il Rap, sia per la sua capacità di raccontare e descrivere la realtà in modo diretto e sia per l’importanza di promuovere un messaggio sociale e culturale.
Allo stesso tempo per riuscire a sorprendere e a stupire l’ascoltatore con una “punch line” o a farlo emozionare attraverso una strofa piena di emozioni e narrazioni con incastri stilistici fuori dal comune.
Oltre a questa mia passione e forma di scrittura preferita, ho sempre ascoltato fin da piccolo ogni genere o sperimentazione musicale possibili, dalla musica leggera al rock, dal metal al blues, dal folk al jazz, dal punk alla musica e alle parole senza tempo di Fabrizio De André.
- Come nasce la collaborazione tra te e i Close But No Cigar per la realizzazione di questo nuovo brano?
Io e Filippo (Cantante dei Close But No Cigar), ci siamo conosciuti ad un corso teatrale e abbiamo instaurato fin da subito un bel rapporto di amicizia e di stima reciproca, sia in ambito personale che artistico.
In seguito, sempre tramite Filippo, ho conosciuto Gaia, bassista e amica incredibile e anche con lei, ci siamo subito capiti e trovati.
Per cui ho proposto a Filippo, di provare a fare un crossover tra i nostri generi e lui ha subito accettato, preso dalla curiosità di scoprire cosa ne sarebbe venuto fuori.
Gaia, ha apprezzato questa folle idea e pian piano tra nuovi rif e continue rifiniture, è nata: “Spartacus (Ira)” con la produzione di Riccardo Demarosi.
Un brano dalle sonorità prorompenti con due lingue e stili di scrittura completamente differenti, dalla cui unione è nata una canzone dal forte messaggio sociale con un ritornello emotivamente evocativo.
- La copertina del singolo credo sia molto evocativa…Potresti spiegarcene il significato, che credo poi racchiuda anche il messaggio stesso del brano?
L’autrice della copertina: Clara Corda, ha racchiuso perfettamente in un’ immagine, il significato del brano.
In un “caotico mondo” che da anni, anzi da secoli è in parte avvolto da conflitti continui e scenari di guerra disumani in cui nel pensiero e nelle cause siamo tutti coinvolti, esiste, nell’ immaginario una sorta di “dea” o “ideale” di giustizia che chiude gli occhi sulle sorti del mondo, così come fa spesso l’essere umano.
E da questa prospettiva ne deriva una scelta o una visione legata al peccato dell’Ira: “Uomo vuoi essere Achille, oppure Spartacus?”
(Dal brano in questione)
Essere umano vuoi combattere mosso dall’ira, dall’ interesse e dalla gloria? Oppure nell’ insensatezza della guerra, vuoi almeno lottare per un fine più grande, ossia la vera libertà e la pace di tutti noi?
Insomma due piatti della bilancia che non dovrebbero nemmeno esistere, ma che soprattutto non devono mai essere confusi.
- I suoni del brano alternano ritmi rock e rap che (forse) ricordano in qualche modo quelli degli Evanescence…è una scelta per unire i tuoi gusti musicali e quelli dei CBNC o ci sono altri motivi?
No, i suoni del brano, richiamano sicuramente una possibile ispirazione agli Evanescence, così come ai Linkin Park o a Fallin in Reverse, mentre per quanto riguarda lo scenario musicale italiano, i Linea 77.
La scelta di fare un crossover di generi musicali è nata dall’idea e dalla voglia di sperimentare un qualcosa di nostro, così siamo partiti solo con una tematica iniziale, ossia come rappresentare il peccato dell’Ira; poiché sto lavorando ad un progetto musicale, incentrato proprio sull’analisi e sulla descrizione dei sette peccati capitali ai giorni nostri.
Da questa reference, abbiamo creato un brano che arriva dritto alla mente e al cuore di chi ascolta, cercando di raccontare una tematica non facile con l’occhio critico e il cuore della nostra generazione.
- Hai idee e/o profetti per il futuro? Hai in programma qualche data in cui far conoscere il tuo brano dal vivo?
In questo momento, mi sto concentrando attivamente sulla creazione del progetto musicale, menzionato in precedenza.
La mitologia, mi ha sempre colpito per il suo modo di raccontare le origini, il significato e il destino dell’uomo.
Per cui partendo da questa mia passione, sto realizzando grazie anche alla collaborazione di tanti artisti, amici e persone stupende, una sorta di viaggio musicale che nasce dalla rottura di un vaso, fino alla realizzazione di un profondo cambiamento interiore che coinvolge l’autore e l’ascoltatore.
Riguardo ai live o a prossime date in arrivo, mi sto concentrando pienamente su questo progetto e in concomitanza, ogni tanto partecipo a diverse competizioni e live di “Slam Poetry”, gare di poesia performativa con qualificazioni regionali/nazionali, che si svolgono in tutta Italia.
Un “mettersi alla prova” continua, dove in tre minuti, devi raccontare chi sei e trasmettere il tuo testo davanti ad un pubblico in ascolto, che a fine esibizione, valuta la tua performance.
Una volta terminato il progetto musicale, tornerò subito a fare musica dal vivo e sicuramente “Spartacus (IRA)”, lo porteremo in live al più presto.
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