Giorgio Canali all’Arci Tre Rose di Fiorenzuola e Kissing Gorbaciov, venerdì 19 aprile 2024: reportage

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Giorgio Canali all'Arci Tre Rose di Fiorenzuole
Giorgio Canali live all'Arci Tre Rose

Suner porta Giorgio Canali e il film Kissing Gorbaciov a Fiorenzuola

La rassegna Suner, finanziata dalla Regione Emilia-Romagna, ha avuto il grande pregio di portare per i club e circoli della regione, artisti indipendenti di rilievo nazionale, i quali si sono esibiti in diverse occasioni anche nella provincia di Piacenza, come avvenuto per Her Skin, Laura Agnusdei e Daniele Fabris il 22 marzo a Rathaus, o per Musicaperbambini al Belleri il 16 marzo. 

Ma la musica è, soprattutto al giorno d’oggi, anche un linguaggio multimediale e Suner ha dedicato, nelle diverse occasioni, spazio anche alle ibridazioni tra la musica e la settima arte, il cinema, con il risultato che molti eventi sono stati pensati per abbinare ad una determinata pellicola l’esibizione di un artista. In questo caso al film Kissing Gorbaciov (2023) di Andrea Paco Mariani, Luigi D’Alife e Roberto Zinzi è seguito il concerto di Giorgio Canali.

Prima di addentrarci nel resoconto della serata, bisogna chiarire che senza dubbio il 2024 è stato l’anno dei CCCP Fedeli alla Linea, la celebre band emiliana: dalla mostra a Reggio Emilia, ad un’imprevista reunion, dapprima molto temporanea (la presentazione a Reggio Emilia e le due date a Berlino), successivamente sfociata in un tour estivo nazionale.  

Questa attenzione ha riacceso i riflettori su uno dei gruppi più provocatòri, rivoluzionari e imprevedibili della musica italiana facendo guadagnare ai punk emiliani anche trasposizioni a fumetti (si veda il nume di febbraio 2024 di LINUS). Per un attimo è sembrato davvero di fare un salto nel tempo, a sentir parlare di Patto di Varsavia e autoriduttori critici verso il costo dei biglietti dei concerti.

Ebbene, Giorgio Canali, ha avuto una parte nella storia dei CCCP: entrato giusto in tempo nella band per registrare il loro ultimo album, Epica Etica Etnica Pathos (1990), l’anno dopo i concerti tenuti in Unione Sovietica. A proposito di questo viaggio oltre la cortina di ferro: il film Kissing Gorbaciov si occupa di portare per mano lo spettatore attraverso le date di Mosca e Leningrado degli sgangherati emiliani, accompagnati da altre band dell’epoca, come i Litfiba, i capofila della new wave italiana. 

Ma quella del viaggio in Russia è solo una parte della storia del film, una storia che ha dell’incredibile: la giunta comunale di Melpignano a guida PCI aveva ottenuto l’approvazione di Michail Gorbaciov in persona nel 1988 per organizzare un festival musicale con rock band sovietiche! Mai era stato permesso alle band del blocco orientale di uscire dalla terra del socialismo reale, per mettere piede nel capitalistico occidente.

Poster Kissing Gorbaciov
Poster Kissing Gorbaciov

E così, nel Salento, non ancora il Salento turistico a cui siamo abituati da una decina d’anni, si incontravano le band sovietiche e anche la band più filosovietica del blocco occidentale, i CCCP. A parti inverse, l’URSS, sul punto di crollare, avrebbe ospitato nel 1989 le band italiane. L’esperienza portò alle estreme conseguenze la storia dei CCCP, che fecero in tempo a tornare in Italia e registrare un ultimo album con una parte di fuoriusciti dai Litfiba con cui avevano legato nell’esperienza oltre la cortina di ferro, creando le basi per l’evoluzione del gruppo in CSI, proprio quando anche l’URSS diventava CSI (Comunità degli Stati Indipendenti). Negli ultimi CCCP e nei CSI Giorgio Canali fu personalità centrale.

Ma, facendo, un salto temporale alla serata di venerdì 19 aprile, in seguito alla proiezione del film avvenuta al Cinema Capitol di Fiorenzuola, si è svolto l’atteso concerto di Giorgio Canali, il quale si è esibito da solo, chitarra e voce. L’artista aveva già suonato nel 2018 al Musici per Caso, a Piacenza, quindi si tratta di un ritorno nella nostra provincia.

Sicuramente assistere ad un concerto di Canali non è un’esperienza neutra: i testi sono tra i più politici di sempre e il cantante e chitarrista si fa portavoce di ideali in direzione ostinata e contraria. Questo è un fatto sul quale bisogna essere chiari: in questo articolo non si cercherà di giustificare o di criticare le posizioni di Giorgio Canali, non è questa la nostra funzione, giacché ci concentriamo sulla musica, eppure, tralasciare le tematiche delle canzoni e considerare solo un dato puramente musicale, vorrebbe dire non dare a chi legge gli strumenti per potersi fare un’idea sulle composizioni di Canali. 

Il concerto ha visto l’alternarsi di momenti più cantautorali a situazioni più movimentate, dove l’utilizzo di una loop station ha permesso al chitarrista di sovraincidere distorsioni e suoni quasi sintetici, grazie all’utilizzo di un e-bow, uno strumento elettronico che permette di far vibrare le corde dello strumento provocando suoni simili ad un violino, questi ultimi sono stati i momenti più interessanti del concerto.

La maggior parte dei brani sono stati eseguiti senza sovraincisioni ed il pubblico si è mostrato caldo e ricettivo.

Tra una canzone e l’altra, un Giorgio Canali senza peli sulla lingua ha fatto commenti molto critici sull’attualità, sugli anni del Covid, ha evocato le questioni relative all’antifascismo, ma si è anche concesso battute per coinvolgere il pubblico: “non si può passare un venerdì sera da sobri, altrimenti diventa un concerto di Vasco Brondi, con la tisana”.

La scaletta ha preso a piene mani da tutta la produzione solistica del cantautore, non sono infatti mancati né i brani dell’ultimo disco (Pericolo giallo) come C’era ancora il sole e Un filo di fumo, né i brani storici, tra i quali Nostra signora della dinamite, Mostri sotto il letto, Lettera del compagno Lazlo al colonnello Valerio e Nuvole senza Messico.

Quest’ultima canzone è stata richiesta dal pubblico e il cantautore ha accettato di eseguirla solamente se a cantarla sul palco fosse salita una ragazza del pubblico che proprio quella sera compiva gli anni: ne è seguita una esecuzione inedita.

Al di là del giudizio sulle tematiche delle canzoni, sicuramente bisogna riconoscere a Giorgio Canali un ruolo importante nella musica indipendente italiana, tra le fila dei CCCP e CSI e nelle collaborazioni, per esempio, con Le luci della centrale elettrica (Vasco Brondi).

Summertime In Jazz