Alekos: un suono in continua evoluzione, fra Piacenza e Napoli (e non solo)

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Spesso ci è capitato di nominarlo in relazione ad eventi e live, ma non ancora direttamente per parlare di quello che fa e dell’artista in se. Stiamo parlando di Alekos, all’anagrafe Alessandro Rinaldi, artista che parte da basi rap ed hip hop ma che negli ultimi tempi ha sperimentato anche suoni e soluzioni artistiche diverse, soprattutto nei live. Approfittiamo della release di pochi giorni fa di 3 pezzi sul suo canale Youtube (parliamo di Alza la voce pt.2 – “Gnam gnam” – Procida) per fare due chiacchiere con lui.

Anche se l’uscita dell’album è già di qualche tempo fa, raccontaci “Alza la voce vol.II”.

Il disco è il sequel del primo progetto “Alza la voce mixtape”, ed è uscito a settembre con una doppia presentazione: una a Napoli ed una a Piacenza; questo perché io mi alterno fra questi due posti. L’esperienza del live è stata sicuramente positiva anche perché abbiamo un po’ cambiato lo stile, prima era un live solo ed unicamente rap perciò “rapper e dj che manda la base”, ed invece grazie a Morrywood ho capito che era il caso di adottare una nuova strategia, con una chitarra, quella di Mikeless.

Su questo poi ci torniamo, ma intanto: cosa troviamo dentro al tuo lavoro?

Nel disco si trovano featuring sia di Piacenza che di Napoli, con pezzi più ironici, altri più riflessivi e seri. Ci sono stati featuring femminili (Senza ‘na Lira pt.2 feat. Lola) e altri con rapper della scena di Piacenza e dintorni e rapper di tante zone diverse di Napoli. Il dialetto napoletano, sicuramente è entrato a far parte dei miei brani nei portando una maggiore musicalità.

Il riscontro come ti è sembrato?

Sicuramente buono. Soprattutto nella parte live, tante persone mi hanno detto che non si aspettavano un cambiamento del genere. Un riscontro positivo si è visto anche nel numero di copie vendute e nel numero di persone che si sono interessate al progetto.

In questi mesi dopo l’uscita cosa è cambiato artisticamente parlando?

È cambiato tanto perché quello che abbiamo fatto in versione live con Morrywood e Mikeless, è stato rivisitare le canzoni e riprodurle in versione acustica. È stato bello perché siamo arrivati in certi contesti che solo con l’hip hop non ci saremmo potuti mai arrivare. Abbiamo fatto 15 live in tutto l’inverno, passando dal locale in acustico alla discoteca.

Come è maturata la scelta di proporre questa formula nei live?

Il primo vero passo è avvenuto con il nostro singolo “non so più perchè vivo”, con Morrywood avevo già collaborato ma non avevo mai creato una strumentale con un chitarrista come Mikeless. Quindi Morrywood è stato uno degli artefici del cambiamento poichè mi ha fatto capire alcune cose dal punto di vista dello show e della musica. Oltre ad essere il mio migliore amico è un’artista che mi piace e ammiro tantissimo. Il cambiamento è arrivato molto spontaneamente e ci siamo perfettamente influenzati a vicenda. Io ho preso delle cose da lui e lui ha preso delle cose da me e addirittura sta imparando il napoletano! (quest’ultima cosa però la dice ridendo! Ndr). Sono stati i tanti live fatti che ci hanno fatto forgiare un suono nuovo. Mikeless grazie la sua loop station e la sua chitarra ci permette di creare la musica dal nulla e di essere sempre più originali.

Questa collaborazione potrà essere la base per i prossimi lavori discografici, o è una situazione che credibile solo su un palco?

Non lo so ancora ma di sicuro continuando di questo passo qualche cosa nascerà. Questa esperienza più “suonata” mi ha dato tanto e soprattutto mi ha portato ad un nuovo approccio al mio rap. Credo che tutto questo mi porti anche più facilmente ad unire suoni nuovi, come ad esempio la trap che prima non ascoltavo e che invece adesso mi piace e mi incuriosisce parecchio.

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Come detto i featuring e le collaborazioni nell’album sono state tante: per un prossimo lavoro ci dobbiamo aspettare un Alekos più “solo”?

C‘è la possibilità di fare un disco, nel futuro prossimo, che non sia un “Alza la voce mixtape” e forse neanche da solista. Anche se a me piace fare mille cose diverse e quindi “Alza la voce vol. 3” non lo escludo. L’idea di mettere un disco in download gratuito mi piace molto. Un mixtape lo vedo molto più come un progetto freestyle più veloce e meno ragionato, un modo per mettersi in discussione senza troppe pretese. Ma forse è arrivato il momento di pensare ad un album/ep.

Prima ti ho chiesto come sei cambiato tu artisticamente, ora la prendo più larga: il genere rap/hip hop è in continuo movimento, tu come ti rapporti con le nuove tendenze arrivate negli ultimi mesi?

Io sono cresciuto con l’old school anche perché sono del ‘93, con i Sangue misto, gli Articolo 31,i Club dogo, i 99 posse, poi è normale che la musica subisca delle evoluzioni. All’inizio non vedevo bene la trap, adesso mi piace ascoltarla, mi piace come nuovo stile. Però allo stesso tempo penso che fare la stessa musica degli altri non sarebbe la scelta migliore, perciò vorrei fare creare uno stile che piace a me, e ai soci con cui collaboro.

Fra video e altre occasioni, so che spesso ti dividi fra Piacenza e Napoli (e dintorni): rappresentano “carriera” e “cuore”, oppure le cose pensi si riescano a fondere insieme?

Artisticamente il primo pezzo l’ho fatto a Napoli e subito dopo ho cominciato a lavorare con la 7Percento, e molte cose le ho costruite qui. In questo momento mi piacerebbe espandermi nelle collaborazioni con la scena napoletana, perché a Piacenza ho già fatto molte cose, mi sono già tolto qualche sassolino dalla scarpa, anche se c’è sempre tanto  per migliorare. Oltre a Napoli e Piacenza mi piacerebbe passare anche a lavorare in altre città e ci stiamo già lavorando.

Ultima domanda immancabile: cosa ci puoi dire sui prossimi appuntamenti e sui tuoi progetti?

Il prossimo prodotto sarà un singolo che dovrebbe essere pronto a breve, ad inizio autunno per esattezza. Il lavoro di quest’estate è stato tutto incentrato su questo pezzo, ma sto lavorando a tante cose nuove e forse ho in mente già la prossima strategia. Ma è giusto lasciare un pò di attesa, presto sentirete parlare di me, promesso.

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