Appena di là da Po c’è una realtà molto speciale. Quale? Bang Bang Radio!

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Tutto nasce il 2 maggio 2016, a Casalpusterlengo, all’interno del centro musica Muzak, e da lì Bang Bang Radio è diventata una realtà conosciuta bel oltre i suoi confini territoriali. Fra i vari ragazzi che formano il gruppo che dà continuità alle trasmissioni, abbiamo conosciuto Daniele che prima ci ha aperto le porte della web radio appena di là da Po, poi ci ha presentato il divano trasportato sul tetto di una Clio per la diretta live del primo Tendenze seguito dalla radio, e poi ci ha raccontato un o’ di cose…

Intanto giusto presentare anche gli altri ragazzi che formano il cuore pulsante di Bang Bang…

Gli altri sono Alessandro, Guido detto “il divino” e Jean (ma che si legge Gean). In pratica lo zoccolo duro si è creato subito, insieme anche ad altri ragazzi che per motivi vari si sono in parte defilati, e poi si sono aggiunti altri soggetti che sono quelli che riempiono la nostra programmazione.

Intanto il nome: perché Bang Bang?

Volevamo andare sul genere garage/punk e sul suo essere forte e diretto, anche per quanto riguarda il nome. Il termine “bang bang” mi ricordava, da grande appassionato di wrestling, Mick Foley conosciuto anche come Mankind e poi il bang bang è una cosa bella carica e per dare l’idea di quello che volevamo essere non c’era niente di meglio di una esplosione. Poi poteva chiamarsi ad esempio anche Radio Ruggine e magari un giorno si chiamerà proprio così!

Ok il 2 maggio 2016, ma il vero inizio quale è stato?

Il centro Muzak è stato riaperto nel gennaio precedente e noi da lì abbiamo cominciato a lavorare per rendere tutta questa cosa possibile. La stanza era molto diversa da come la si vede ora, infatti la parte da dove trasmettiamo, prima era uno sgabuzzino. Proprio la facciata che ora è visibile e fa da scenografia è forse la cosa più bella che abbiamo perché ospita un disegno originale del Dottor Pira, con la torre casalina, una facciona simpatica, topolino e paperino. E pensare che tutto il disegno era partito dall’idea di una gara di struzzi!

Come e da chi è nata l’idea della radio?

Intanto io, Ale e Guido ci conoscevamo da piccoli, tutti suonavamo e siamo stati in pratica sempre nel gruppo e la passione per la musica è nata insieme, tempo fa. Poi l’idea della radio è partita da me in prima persona perché, per quanto mi riguarda, è la cosa più figa del mondo, e appena ho avuto la possibilità di conoscere una web radio e capire come funziona, da lì non mi sono più fermato, ed insieme a me gli altri.

C’è una zona dove avete più risposta?

Nella zona di Piacenza arriva molta attenzione verso di noi anche perché abbiamo già fatto un sacco di cose, come ad esempio quelle con Piè (Corvi. Ndr) fra Cuncertass e Tendenze, ma anche altre. Poi ogni zona ci ha fatto innamorare e gli siamo piaciuti per quello che facciamo, tantissimo verso Lodi e Cremona, tra Arcipelago e Clam dove tutti ci fanno sempre sentire a casa. Milano è un contatto diverso, minore perché ci sono tante cose, però anche lì ci siamo tolti molte soddisfazioni. Noi come ascolto puro abbiamo risposte più alte da Francia, Germania, dal Belgio dove ci seguono delle band, Inghilterra e paradossalmente da Russia, Pakistan, Taiwan e sud America , però il valore locale è più alto, quello che costruisci coi rapporti è diverso.

Come vi dividete il lavoro?

La divisione dei ruoli è centrale. Dalla gestione dei server, al sito, fino ai social e di conseguenza ai live. Poi ognuno di noi è regista di uno o due programmi, e anche questa è una cosa che bisogna saper gestire quasi in autonomia, anche perché fra calcio locale, biografie di vanity fair e diverse altre cose, arriviamo ad un totale di 8-9 programmi a settimana.

Qual è un’altra realtà come la vostra che seguite?

Sicuramente se dobbiamo sceglierne una, quella è Radio Croda ad Offanengo. Oltre alla loro storia, sono un gruppo fantastico. Io andavo là due sere a settimana e loro erano felici anche solo del fatto che qualcuno si fosse accorto della loro roba. Molte delle cose che faccio qua, arrivano da Radio Croda.

C’è un modello di gestione, magari di “main” radio, che cercate di seguire?

Gestire le cose come una grossa radio, una fm, con un quadro di ragazzi che si autofinanziano, è molto difficile. Per fare web radio ci sono mille modi e varia tutto dai soldi e dalle competenze, perciò ispirarsi ad una gestione in particolare è difficile. Posso dire che Kexp di Seattle, quella che ha dato vita al grunge, è “la” radio per noi. Poi in giro vedi podcast e video YouTube, ma come Kexp non vedo niente.

Scelte musicali?

Beh, li si varia davvero molto. Nelle nostre ultime classifiche, le Bang Bang Chart, anche se sono main, non potevano non finirci i Franz Ferdinand con il loro nuovo pezzo, ma oltre a loro e ad altri pezzi che vengono dal Mondo, non manca mai il locale, e infatti si trova ad esempio gruppo di Mantova che adesso ci sta piacendo tanto o altri che sono proprio della nostra zona. Alla fine la musica è sempre musica.

Qual è la filosofia cardine che seguite?

È quella del vendere un prodotto chiaro e fatto bene, se sbagli qualcosa rischi di buttare via un lavoro di mesi e perdere l’unica occasione che hai. Avendone viste molte sono partito con l’idea di non rifare gli errori che in giro mi sono passati davanti, per questo cerchiamo di avere un prodotto più perfetto possibile. Poi vogliamo continuare a vedere la gente che viene qua e si diverte, e quella è la vera soddisfazione perché esce una cosa che piace a noi e che piace anche all’ascoltatore. Poi una cosa che fin dall’inizio ci siamo proposti di fare è quello di dare voce a tutti quei gruppi della zona che rimangono confinati qui e non si capisce bene il perché non riescono a trovare spazio su palcoscenici più importanti.

Un obiettivo?

Un giorno ci piacerebbe riuscire a coprire le spese. Questo è un obiettivo anche se noi abbiamo una base che arriva anche dal punk e di conseguenza non ci guardiamo più di tanto al discorso economico, anzi… Un altro obiettivo, che sarebbe per noi una gioia, è portare qua uno di quei gruppi che dal Belgio ci seguono e ci scrivono.

E il passaggio da radio a festival che si può toccare con mano?

Su questo, una sera si e una sera no, esce un’idea diversa, però noi abbiamo già due grossi contenitori: il Muzak Festival che arriva dal 2003 e che ha portato nomi importanti; e la nostra festa di fine anno radiofonico, che è un po’ la festa per noi e per chi ci ascolta, e lì cerchiamo di metterci dentro tutto.

Altro da dichiarare?!

Beh, quello di cui non abbiamo parlato è il nostro “titolo”, una cintura da wrestler che si può portare a casa in qualsiasi modo sfidando il detentore in una sfida qualsiasi. Quando volete, siamo qua anche per questo.

Summertime In Jazz