C’è tanta musica negli under 20, oggi vi presentiamo i The Black Blood

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Jazz

Come spesso ci succede, ma non a caso, facciamo un passaggio nel mondo della musica piacentina emergente, sia per conoscere i ragazzi che si stanno proponendo sia per tastare il terreno fra chi ha qualche anno in meno di chi scrive (non tantissimi in meno. Ndr).

Oggi il gruppo di cui vi parliamo si chiama The Black Blood e sono appena usciti da due contest, che ultimamente e per fortuna, sono tornati di casa anche a Piacenza. Dopo il primo al Paradise, il Music Sound Festival, ed il secondo all’Avila, abbiamo incontrato Arianna (voce), Sara (batteria) e Davide (chitarra) e Leonardo (basso).

Come è sono stati questi due contest per voi che siete quasi all’inizio?

Ci siamo divertiti davvero molto, anche se suonando come ultimi, il centro della serata era un po’ lontano, ma ve bene così, ci piace suonare in giro e farlo a volte è molto difficile, siamo giovani e trovare delle date è sempre una impresa. Anche per questo i contest sono importanti per noi perché un modo per proporsi e farsi vedere. Dovremmo averne uno anche a La Pellegrina fra un po’ che abbiamo conosciuto tramite un volantino (che servono ancora! Ndr).

Come sono nati i The black blood?

Io (Davide) volevo suonare ed ad un certo punto, circa un anno fa ho deciso di cercare una voce da unire alla chitarra, conoscevo già dalle medie Arianna, sapevo che cantava e gli ho proposto di provare qualcosa da caricare su Youtube (Arianna ci sconsiglia di cercare quei video). Sara e la sua batteria sono arrivati dopo poco tramite amici in comune che gli hanno detto che cercavamo qualcuno e ha detto subito di si, invece per il basso abbiamo dovuto aspettare di più, molto di più, però poi alla fine abbiamo trovato Leonardo.

Qual è la vostra proposta musicale?

Già dall’inizio volevamo fare punk-rock. Soprattutto quello legato ai Green Day dagli anni ’90 fino alle ultime cose, in particolare del periodo di American Idiot, però ad esempio ci piace anche quelle che hanno fatto i Cranberries. Poi ci sono anche esempi personali di anni diversi, ad esempio Arianna come voce femminile si ispira molto anche a Lana Del Rey, perciò anche cose un po’ più pop.

Come arrivata la musica?

Per ognuno è arrivata in modi diversi ma simili, per quanto mi riguarda (ancora Davide) sono stato influenzato dalle cose che ascoltavo in casa, cose di mia mamma abbastanza tranquille e anche psichedeliche e da lì ho cominciato a pensare alla chitarra elettrica, ma me ne arrivata una acustica e ho cominciato con quella. Sara invece ha cominciato con i video karaoke (ci ha sconsigliato anche quelli) e poi ha convinto sua mamma a farle prendere lezioni di canto, quelle le ha abbandonate, ma la voglia di cantare no. E più o meno anche per Sara e Leonardo, la passione per la musica è arrivata molto presto.

Domanda che faccio a tutti i giovani piacentini che cominciano a suonare: cosa conoscete del nostro panorama musicale?

Eh, probabilmente non molto oltre quello che fanno i ragazzi della nostra età. Fra questi conosciamo i Gluten Free, i 5+1, i Fight 99, gli Infected e i Controcorrente. Sono quelli che sappiamo che suonano sia perché più o meno hanno gli anni che abbiamo noi e perché, appunto nei contest, li troviamo con noi sul palco. Poi per il resto non molto, di fama i Cani della biscia anche se fanno cose molto lontane dalle nostre. Per quanto riguarda festival e locali, conosciamo il Danny Says, il Botanic, il Kiosko, e anche Tendenze.

Produzione vostra?

Il nome del gruppo arriva proprio da una nostra canzone. Black blood era il primo pezzo che abbiamo fatto, non trovavamo il nome per la band e siamo partiti da qualcosa che avevamo già. È un pezzo nato da una incazzatura per una storia andata male ed è il primo intero fra musica e parole. Oltre a questo di testi ne abbiamo da buttare via, però dobbiamo ancora arrangiarli e quella sarà la prima cosa importante da fare anche perché in teoria la copertina di un album futuro ce l’avremmo già! Non sarà facile perché con la scuola, trovare il tempo non è sempre facile, però cerchiamo di provare almeno una volta a settimana in Cavallerizza.

Ultima cosa: ma allora i ragazzi della vostra età ascoltano cose di 15 anni fa?!?

In molti si. Quasi tutti quelli che conosciamo, che ascoltano e fanno musica, ascoltano cose vecchie e molto meno le nuove uscite, tranne quelle prodotte da artisti che hanno già tante cose alle spalle. Una cosa che ascoltiamo molto è Virgin Radio e anche lì, spesso al centro ci sono cose un po’ datate. Siamo molto poco influenzati dalle cose nuove, come siamo molto poco influenzati dai talent, li guardiamo veramente poco.

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