Chi è veramente Claudio Ottaviano? double bass player -vs- Hologram Boy

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Jazz

Chi è veramente Claudio Ottaviano?
Double Bass Player -vs- Hologram Boy

C’era una volta…

Potrebbe iniziare, anzi, inizia proprio così questa narrazione. Racconto di una trasformazione avvenuta sotto l’effetto della… Pandemia.

C’era una volta Claudio Ottaviano musicista che. da vent’anni, suona jazz e lo fa anche in contesti davvero importanti: noi lo conosciamo come contrabbassista degli Sugarpie & The Candymen con i quali ha suonato su Rai1 insieme ad Arbore, ma ha diviso il palco anche con Stefano Bollani che, detto tra noi, non è proprio l’ultimo venuto.

Poi?… Poi arriva la pandemia e te lo ritrovi in versione trash trasformato in Hologram Boy

il 14 gennaio, è uscito il suo secondo pezzo “defrag punto exe” realizzato interamente in ibridazione con l’intelligenza artificiale insieme a Miss Virtuality

Video: defrag punto exe – feat Miss Virtuality
Hologram Boy

Guardi il video, ti volti indietro e rivedi il contrabbassista di una volta, Ti incuriosisci, ti preoccupi anche.

Ce n’è a sufficienza per alzare il telefono e verificare se va tutto bene.

PMP– Hello Claudio tutto bene?

C– Si certo! Perché?

PMP – Ho appena incrociato sui social quello che stai facendo e, come dire, mi hai destabilizzato e anche preoccupato a dire il vero! Cosa è capitato al Claudio di una volta quello che suonava il contrabbasso negli Sugarpie?

C – Ahahah, ho capito! Non te l’aspettavi vero?

PMP – Direi proprio no, Per favore dimmi cosa è successo

C – E’ successo che è arrivata la pandemia. E di punto in bianco la mia vita (quella di tutti a dire il vero) è cambiata. Nel 2019 ero insieme a Renzo Arbore sul palco trasmesso su Rai 1 e il giorno dopo? Basta, tutto finito, Nessun concerto, chiuso in casa. Sconforto, depressione. Non vedevo niente per il futuro. Nessuna cosa da fare, Solo impegnare il tempo. Come tanti ho cominciato a giocare ai video giochi, Sono passato alla realtà virtuale, Oculus, hai presente? Ci sono volato dentro così tanto che ci stavo dentro tutta la giornata tanto che la mia compagna mi dice: “Oh, Claudio, sembri un ologramma davvero!”

E… sbam, questa frase mi fa riflettere, e mi apre un mondo. Ho capito che dovevo portare questa cosa che ero diventato all’esterno. Ho capito che io ero già prima un ologramma. A dir la verità che tutti noi siamo ologrammi in fin dei conti: adesso, per esempio che stiamo parlando al telefono siamo rispettivamente ologrammi. Un po’ come diceva il sociologo McLuhan.

PMP – Vai avanti la cosa si fa interessante

C – Ho deciso di protesizzare questa mia identità ologrammatica rendendola cosa tangibile. Ho trovato un nome, Hologram Boy, ho comprato il dominio, e ho registrato il marchio.

Quello che sto facendo é un laboratorio continuo nel quale mi sento anche liberato dalla pressione dell’estetica.

PMP – Scusa puoi spiegare meglio?

C – Non mi interessa il risultato, mi interessa quello che ci metto io come persona e il percorso per creare quel tipo di prodotto. L’unica cosa che mi è chiara è che mi sto divertendomi che mi ha ridato entusiasmo: la mia vita che era spenta ha ricominciato ad appassionarmi.

PMP – A questo punto mi devi spiegare questo tuo secondo lavoro, che ora è diventato anche il primo.

C – Bastano due parole, poi ognuno trova il suo di significato. Sono partito dalla domanda: Come ne usciremo dalla pandemia?

La Risposta è stata: a pezzi! HOLOGRAM BOY si interroga sul valore di questi pezzi, di questi frammenti. Frammenti preziosi, che possiamo ricomporre secondo nuove regole, perché la pandemia ha cambiato le regole e quelle di prima non sono più valide, per creare nuove, impensabili, e inaspettate forme.

… io, da questa parte del telefono sono muto, senza parole. La mia mente è presa dalle riflessioni di Claudio.

C – Oh, Giovanni, ci sei? Sei ancora lì?

…!!!…

La telefonata era partita pensando di parlare di una “burla”, di un passatempo quando non si sa cosa fare. Ebbene si è trasformata in una bella lezione di sociologia, una di quelle che ti spiazzano e ti fanno pensare.

Potenza della musica.

Ma non è finita, perché in questo passaggio Claudio sta mettendo le basi per un percorso professionale diverso, meglio, alternativo nel quale trovano posto nuovi concetti musicali rispolverando settori musicali frequentati per puro piacere, magari lasciati sullo sfondo perché come dice lui stesso:

“non potevo andare a dire a un produttore jazz, – hai sentito com’è bello l’ultima hit di techno? – mi mandava fuori dalla porta”

A loro affiancando la passione per la tecnologia facendo seriamente produzione musicale al computer nel 2013 quando ha cominciato a produrre colonne sonore per le serie TV fra le quali una con grande successo: la mini serie Empire della ABC.

Insieme ad amici degli sugarpie (Podestà e Delfini) continua a scrivere brani che vanno ad arricchire le librerie che vengono utilizzate dai produttori cinematografici

Infine il suo remaster di “Nevermind” dei Nirvana che sta viaggiando attorno ad 1.000.000 di visualizzazioni su Youtube e che ha avuto permesso di pubblicazione dalla Universal e il plauso di Howie Weinberg il master engineer originale.

Video: Remaster Album Nevermind
Hologram Boy

E’ non è l’unico remaster perché nella sua carriera ne ha sfornati almeno una trentina.

Signore e Signori, che facciamo? Semplice, attendiamo nuovi sviluppi 😉

 

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