I The Legendary Kid Combo aprono i 5 live dicembrini del Dubliners

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Dopo l’ottimo start dei primi due mesi, con dicembre prosegue il calendario del Dubliners, e aumenta la caratura degli artisti ospitati: eccellenze locali, un cantautore dal Canada, un nuovo format di live sono solo alcune delle proposte in arrivo. E allora ecco le presentazioni dei prossimi 5 appuntamenti da segnarsi in agenda, che ci hanno fornito direttamente i ragazzi di via San Siro.

Si riparte subito, da domani, 8 dicembre con The Legendary Kid Combo: Rockabilly e balcani miscelati a un recupero da isola ecologica che affianca i Beastie Boys di Fight For Your Rights, i Guns & Roses di Pasadise City, lo Snoop Dogg di My Medicine, in un punk-folk scapicollante a metà strada tra Sons & Daughters, Tito & Tarantula e Gogol Bordello che in fatto di (ipotetiche) truzzerie non scherza affatto. Ma li si perdona, i The Legendary Kid Combo, ché di immaginario si nutrono e quello propagandato dal loro terzo disco è come al solito polveroso e rustico, battagliero e di confine. Una band che resta nella testa soprattutto per concerti, sudore, energia sprigionata. Chi cerca innovazione si rivolga altrove perchè qui le virtù sono altre: solidità, buona tecnica, entusiasmo da vendere.

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Domenica 10, per il secondo appuntamento, si riparte ad un orario inedito, alle 13, con i Warm Morning Brothers e il loro “Release party”. Loro sono tra i più felicemente spaesati artisti del panorama indipendente italiano, felicemente spaesati almeno quanto i loro ascoltatori: musica dolce, raffinata, degna di una grande band fine sixties, che si contrappone alle storie dei personaggi delle loro canzoni tutte aggrovigliate e avviluppate dentro quel “mazzo di erbacce” (Bunch of Weeds) che le tramuta in grottesche, disperate, con risvolti noir, quasi horror.

Martedì 19 sempre più vicini a Natale, arriva una proposta che viene da lontano, dal Canada, e stavolta di martedì: Duane Forest. Il privilegio del viaggio, per un artista, è sempre qualcosa da celebrare, un terreno da preparare con amorevole cura per far sì che la musica vi cresca spontaneamente. Deve essersi reso conto anche di questo il giovane artista canadese Duane Forrest, nato e cresciuto a Toronto da genitori giamaicani. Partendo dal quartiere popolare dove ha trascorso l’infanzia, si è avventurato nel colorato mondo sudamericano, vivendo a periodi in Paesi come il Messico, l’Honduras e Porto Rico. Conoscere persone, ascoltare storie, imparare strumenti e lingue, assimilare tradizioni e cultura; al termine del viaggio, o quantomeno di una parte del viaggio, Duane ci presenta il suo esordio discografico, The Climb, secondo capitolo di un progetto chiamato Apple in tree.

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Anche la Vigilia di Natale suona Dubliners con un one man band (rullante e charleston a pedali o ’footstomps’, slide guitar, cigar box e voce) che si chiama Diego Deadman Potron. Propone un repertorio prevalentemente fatto di spiritual tradizionali e canti afroamericani rurali in chiave trash blues… una miscela di blues (quello dei portici col pavimento sconnesso, delle sedie a dondolo e dei reverendi che vaneggiano dell’apocalisse) e di rock che si spinge quasi a lambire una sorta di psichedelia primordiale. o.m.b. dal 2006 ha suonato davanti a del pubblico poco meno di 400 volte; dalla Puglia più profonda al porto di Amburgo, sudando, sputando e sanguinando sempre, come se fosse l’ultima esibizione.

Una chiusura tutta piacentina fra Natale e Capodanno con i Blugrana in set acustico fissata per giovedì 28. I Blugrana nascono nel Settembre 2003 da un’idea di Marcello Mautone (Voce), che già da tempo scriveva canzoni, ma che solo in quel periodo decide di eseguirle con un gruppo. La prima vera svolta dei Blugrana si concretizza quando Marcello incontra Biagio Siero (Batteria), con cui condivide molte passioni. Nasce così un binomio perfetto, che rappresenta ancora oggi la vera spina dorsale della band. Alla fine del 2017 la band perde i due chitarristi storici Francesco e Bruno sostituiti da Matteo Cavanna che porta nuova verve alla band e uno stile personalissimo.

Summertime In Jazz