LES CONTES D’HOFFMANN: in prima nazionale a Piacenza

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Debutta domani sera al Municipale alle 20,30 e in replica domenica 11 gennaio alle 15,30 l’opera più complessa di Jacques Offenbach, Les Contes d’Hoffmann, Les Contes d’Hoffmann non è mai stata rappresentata a Piacenza. Coprodotta da Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Comunale di Modena e Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e con la preziosa collaborazione di Opera di Toulon e Nancy Opéra Passion, l’opera verrà eseguita, per la prima volta in Italia, sulla base dell’edizione critica della casa editrice Schott (curata da Michael Kaye e Christopher Keck) poiché convoglia le ultimissime ricerche musicologiche su quest’opera, e quindi dà un sapore autentico a questi Racconti che più si avvicinano all’idea originale pensata dall’autore con deliziose perle musicali ancora sconosciute agli spettatori italiani. Basata sul libretto di Jules Barbier che intrecciò con grande abilità diversi racconti di E.Th.A. Hoffmann, l’opera di Offenbach mostra tutta l’inventiva musicale di cui era capace il compositore: situazioni drammatiche, buffe, liriche, domestiche, notturne, prosastiche, sovrannaturali, si incalzano e si sovrappongono in quella che si suppone essere la visualizzazione di tre ‘racconti’ dello stesso Hoffmann. Scatta dunque, anche il meccanismo del ‘teatro nel teatro’, per cui primo e ultimo Atto, Prologo ed Epilogo, fungono da cornici, mentre i tre centrali sono autonomi fra di loro, ma uniti dal filo conduttore della ricerca (frustrata) della donna ideale, che il protagonista Hoffmann ha creduto di scorgere prima in Olympia, poi in Antonia, infine in Giulietta, restando ogni volta dolorosamente deluso. Ciascuna di queste donne incarna una personalità diversa, che in termini musicali si traduce in una diversa tipologia canora: dal canto meccanico-virtuosistico della donna bambola al canto fremente ed esaltato della donna artista, che si brucia nel fuoco creativo, fino al canto ammaliante della cortigiana. Anche i tre personaggi diabolici, Coppélius, Miracle e Dapertutto, sono in realtà una medesima entità diabolica, identificata da un tema cupo e ispido che riappare in ciascun Atto, a rivelarci la reale essenza maligna del personaggio di là dall’aspetto mutato. Anche il Lindorf della cornice (con la sua lunga aria malevola e logorroica) appartiene a questo mondo malefico; controbilanciato dalla Musa, che veglia su Hoffmann sotto le spoglie di Nicklausse, giovane amico del poeta, interpretato da una voce femminile en travesti secondo una tradizione cara ai francesi fin dal tardo Settecento: anche qui umorismo e lirismo coabitano, basti dire che la Musa si materializza uscendo da una botte. Fondazione Teatri di Piacenza Ufficio Stampa: tel. 0523 492262/492259 – mail teatro@comune.piacenza.it Protagonisti a Piacenza dell’ultima opera di Offenbach, per la regia di Nicola Berloffa, con le scene di Fabio Cherstich, i costumi di Valeria Donata Bettella e le luci di Luca Antolini, saranno il tenore Giorgio Berrugi (Hoffmann), il basso Simone Alberghini (Lindorf/Coppelius/Dr Miracle/ Dapertutto), il soprano Elisa Cenni (Olympia), il soprano Maria Katzarava (Antonia/Giulietta/ Stella), il mezzosoprano Violette Polchi (La Muse/ Nicklausse), il tenore Florian Cafiero (Andrés/ Spalanzani/Frantz/Pitichinaccio), il baritono Josef Skarka (Hermann/Peter Schlemil), il tenore Oreste Cosimo (Nathanael/Cochenille), il mezzosoprano Aline Martin (La Voix de la Tombe) e il basso Olivier Dejan (Maitre Luther/Crespel). Cristopher Franklin dirigerà l’Orchestra Regionale dell’Emilia Romagna, il maestro del coro Corrado Casati il Coro del Teatro Municipale di Piacenza

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