Mondo underground: Desert Fox

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Continuiamo il viaggio verso culture e spazi musicali più di nicchia, meno conosciuti, ma che cercano di proporre eventi e situazioni diverse da quelle tradizionali. Oggi è il turno di Desert Fox.

La Desert Fox esiste dal 2002, nata come etichetta completamente di stampo underground, per autoprodurre i ragazzi e le ragazze e le bands che ne facevano parte, con gli anni e col cementarsi del legame creatosi sulla base degli stessi gusti musicali, ad esempio quelli per il rock psichedelico e dello stoner (insomma roba abbastanza tosta), è nata l’associazione.

I ragazzi di Desert Fox ci hanno spiegato che “Noi siamo tutti musicisti, ognuno ha la sua band, ognuno con cose particolari da proporre e l’associazione ci permette di fare insieme tutte le cose che prima facevamo separatamente. Oltre a questo, in ambito più generale, organizziamo serate ed eventi sia con gruppi locali sia con gruppi dall’estero”. I ragazzi si riferiscono alle serate organizzate almeno una volta al mese fra Sound Bonico e il circolo Bikers di Roveleto di Cadeo e in special modo al festival nato l’anno scorso, in cui come headliners c’erano i francesi The Socks.

Una proposta musicale che si propone anche di dare vita a serate a tema come quella dedicata alle colonne sonore dei film di Quentin Tarantino oppure quella sul ’68 in cui si spaziava fra i classici di quel momento, dai Cream a Bob Dylan, ma anche di lasciare spazio a generi molto diversi come, ad esempio, gruppi surf rock.

Il festival, che nasce dall’abitudine dei ragazzi ad andare fuori dall’Italia per seguire questi maxi-eventi che in Italia hanno ancora poco riscontro, ritornerà l’8 e il 9 maggio. Strutturato su due palchi, il venerdì sarà dedicato alla musica psichedelica e il sabato alla heavy più classica, con la presenza di band provenienti da diverse parti d’Europa e che proporrà anche una parte gastronomica (dalla porchetta al cibo vegan), birre artigianali e una parte espositiva di banchetti vintage e dischi… (ma ne riparleremo…).

“Oltre alle difficoltà del momento è complicato organizzare qualcosa perché ognuno di noi ha i suoi impegni musicali e non solo, però cerchiamo di portare avanti la nostra filosofia di proporre dal vivo movimenti musicali underground, in poche parole: promuovere buona musica e di tanti generi, senza pregiudizi”.

Summertime In Jazz