Tarkus | Nuovo progetto per Tempus Fugit Percussion

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Tarkus | Nuovo progetto per Tempus Fugit Percussion
La locandina di presentazione del nuovo progetto Tarkus per Tempus Fugit Percussion

Tempus Fugit Percussion torna con un nuovo progetto

Tarkus-Un viaggio in musica tra storia, cultura, società e costumi

Tarkus” è una suite musicale scritta da Keith Emerson e Greg Lake e pubblicata su disco nel giugno del 1971 per la Island Records, a nome del trio Emerson Lake & Palmer, che da il nome al presente progetto.

I testi e la musica di questo capolavoro della musica prog-rock evocano un ricercato simbolismo raccontando la nascita di un ibrido tra un carro armato e un armadillo, generato da un uovo a sua volta scaturito da un’eruzione: il mostro cingolato è metafora dell’umanità, cieca e sorda alle conseguenze distruttive della propria condotta (poiché intenta a combattere una guerra dopo l’altra).

Tuttavia, il peccato dell’uomo trova in “Tarkus” pane per i suoi denti: l’armadillo cingolato si imbatterà nella manticora, unico essere animale, senza parti meccaniche: un leone con testa d’uomo e coda di scorpione. Questi ha la meglio sul protagonista, che sconfitto si ritira nelle acque.

Il nome deriva infatti da Tartarus (tratto dalla Seconda lettera di Pietro) e carcass, simbolo di distruzione e morte: il Tartaro è un luogo di profonda oscurità spirituale, svuotato di misericordia, descrittivo della futilità della guerra ritratta nel testo di Stones of Years (secondo movimento della suite).

Oltre alla cecità dell’uomo di fronte ai propri misfatti (Stones of Years), gli ELP ritraggono i membri di una sorta di anti-chiesa malvagia e corrotta (Mass, quarto movimento) e l’assurda tendenza umana a voler preservare pace e prosperità attraverso le armi e la guerra (Battlefield, sesto movimento).

Rammentiamo il periodo storico in cui “Tarkus” prende forma. La guerra in Vietnam non è ancora conclusa e il movimento pacifista muove masse di giovani a sit-in in tutto il mondo; siamo in piena era nucleare e parecchi esperimenti venivano ancora compiuti nei deserti e in luoghi desolati; la corsa allo spazio, appena iniziata due anni prima, con l’allunaggio dell’Apollo 11 e il primo piede posato sulla Luna, fa sì che nel solo 1970 ben trentacinque nuovi corpi celesti vengano scoperti.

I Beatles si sciolgono nel 1970, chiudendo un’intera epoca di rivoluzioni culturali, sociali, musicali e di costume. “Tarkus” diviene un icona della musica progressive (allora non si chiamava ancora così), settando nuovi standard e generando eserciti di epigoni, anche nel nostro paese: mentre tutta la musica rock aveva radici nella musica americana (blues, soul, gospel e perfino il derivativo jazz), la musica progressive afferma nel pop le radici europee (musica folk e soprattutto classica).

Le durate dei brani si espandono, le armonie e le strutture musicali divengono più complesse, integrando tempi dispari, soluzioni ritmiche e di arrangiamento più sperimentali, eccetera. Emerson Lake & Palmer in Regno Unito e Frank Zappa in America sono le punte di diamante di questo nuovo movimento culturale.

Già alla fine degli anni ‘60 Greg Lake con i suoi King Crimson e Keith Emerson con The Nice, assieme ad altri gruppi come i Procol Harum, gettano le basi per quello che poi sarà la svolta progressive che vedrà proprio qui in Italia band come Le Orme, la PFM e il Banco del Mutuo Soccorso avere un successo internazionale.

Proprio Emerson Lake & Palmer porteranno generazioni di giovani verso la musica classica con l’album successivo, il celeberrimo Pictures At An Exhibition, che vedeva una magnifica trascrizione, con qualche aggiunta originale, per gruppo rock dell’opera di Mussorgsky.

Come spesso accade, solo post mortem viene dato il giusto riconoscimento a questi grandi musicisti dal mondo accademico: oggi Zappa è nel repertorio di molte orchestre e gruppi cameristici, così come la musica di Lake ed Emerson.

Tarkus | Nuovo progetto per Tempus Fugit Percussion
La locandina di presentazione del nuovo progetto “Tarkus” per Tempus Fugit Percussion

Tempus Fugit Percussion, con il Progetto “Tarkus”, propone di ripercorrere, nel cinquantesimo anniversario del disco originale, le pionieristiche strade del trio britannico attraverso uno spettacolo musicale che porta proprio “Tarkus” in un ambito di produzione più cameristico: la famosa suite è arrangiata dunque per ensemble di percussioni e voce, ed integrata nel programma con ulteriori brani del periodo e brani più contemporanei.

Il giovane ensemble di percussioni piacentino avrà dunque l’opportunità, di provare, produrre e presentare dal vivo, in un contesto prestigioso e speciale come il Politecnico di Milano, la propria versione “live” dell’album registrato in studio nel 2021, e ora pronto per essere portato sul palco.

La musica degli ELP, rinnovata dai Tempus Fugit, sarà al centro dunque, senza dimenticare tuttavia implicazioni contemporanee, sperimentali e di ricerca teatrali e visuali, che hanno caratterizzato tutte le recenti produzioni di Ensemble Tempus Fugit.

Uno spettacolo eseguito, interpretato, realizzato, traslocato da Tempus Fugit Percussion
Prodotto da Max Marchini e Francesco Brianzi per Tempus Fugit Percussion APS, Associazione Novecento

Trascrizione originale di “Tarkus” per sei percussionisti, Massimo Pastore
Arrangiamento di “Tarkus” per ensemble di percussioni e voce, Francesco Brianzi
2021 Manticore Records Ltd

Tarkus | Nuovo progetto per Tempus Fugit Percussion
Il logo dell’ensemble di Tempus Fugit Percussion

Tempus Fugit Percussion Ensemble
Yunshang Bao, percussioni
Tommaso Franguelli, percussioni
Stefano Borin, percussioni
Simone Allegri, percussioni
Francesco Brianzi, percussioni
Jordi Tagliaferri, batteria
Annie Barbazza, voce
Lino Capra Vaccina, percussioni, assortite, vibrafono

Alberto Callegari, Luca Frigo, sound engineering
Max Marchini: produzione artistica, immagini, video, luci

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