QuattroFestival quando il cuore ti porta oltre le vette dei monti

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Nessuno ci poteva credere ma è avvenuto!
Nessuno immaginava che le band accettassero di spingersi così in alto ma ben 12 gruppi hanno accolto la proposta!
Nessuno immaginava che il rock (e il punk) si potessero ambientare tra gli alti monti della Val Trebbia invece è stato idillio!
Nessuno avrebbe scommesso un euro sull’accorrere degli spettatori invece sono arrivati eccome, e lì, hanno anche dormito in tenda per seguire i due giorni del Festival!

Parliamo di Quattro Festival nato dall’idea di due amici e musicisti (Andrea RoccaPaolofranco Mereni) esattamente come è avvenuto proprio  50 anni fa oltreoceano in quel di Bethel in questi giorni, per il concerto più glorificato della storia della musica!

Certo le proporzioni sono da considerare, ma immaginiamo che le motivazioni che han portato allora due ragazzi, diventati poi quattro, John P. Roberts e Joel Rosenman a pensare Woodstock possano essere in sintonia con quelle di Andrea e Paolofranco.

Un’operazione  coraggiosa, perchè QuattroFestival ha avuto certo il consenso dell’amministrazione comunale di Zerba, ma è stato completamente finanziato da loro. E non è cosa di poco conto.

Ascoltando Andrea Rocca anche un’operazione umile: “abbiamo semplicemente creato una versione estesa di quello che siamo: musica, cibo, montagna, imparare.”

E la bellezza di questo festival sta tutta in alcune parole di Andrea Rocca:

“Vedere le persone contente mi fa godere e non c’era bisogno che me lo dicessero, bastava guardarsi in giro. 
Durante il primo momento di buio (si perchè oltre alla musica si sono guardate anche le stelle nel silenzio e nel buoi dei monti) il dott. Andrea Bodini (astrofilo) con il suo laser militare disegnava le costellazioni in cielo e tutta la gente con il naso all’insù in silenzio all’ascolto.  Proprio in quel frangente passa una stella cadente che squarcia il cielo in due e durante il grido di stupore del festival mi sono sentito molto emozionato e fiero.”

e continua:

“A me e a Paolofranco ha dato la consapevolezza di aver fatto qualcosa di magico. Qualcosa che tutti i partecipanti ci han detto che rifarebbero domani.”

Teniamoci queste emozioni, vi assicuro che avendolo vissuto anche solo nella giornata di domenica, sono tante e bellissime, e cominciamo fin da ora a pensare alla prossima edizione!

Si pensiamo all’edizione 2020, perchè questo festival, anzi QUATTRO FESTIVAL, va assolutamente rifatto

Le foto che vedete, (caricate tutte, senza filtri, senza ritocchi, senza sceglierle, in completa sintonia con l’aria di libertà che si respirava a Pey)   ahimè sono relative a soli tre gruppi, quelli che han sfidato il sole a picco dei 1000 metri di altitudine, tra le 11 e le 14 di domenica ovvero: i Fattore Rurale, i Beppe Malizia e i Ritagli Acustici e i Quarantena

Summertime In Jazz