The Ferrets goes to UK! Ecco la mini intervista prima di oltrepassare la manica

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Stavolta l’hashtag che usiamo su Instagram, non poteva essere più azzeccato! Infatti #musicfrompiacenza calza alla perfezione con quello che sta succedendo ai The Ferrets, che ieri l’altro sono partiti per la Gran Bretagna per 9 live, uno di fila all’altro (il primo ieri sera), a partire da ieri sera.

Allora ieri abbiamo contattato al volo i ragazzi, in particolare Alex che ci ha risposto immediatamente, quando erano nel nord della Francia, sia per l’obbligatorio “In bocca al lupo” sia per sapere le ultime sensazioni prima di sbarcare a casa della Regina Elisabetta II.

Come è nato questo Tour?

Dalla voglia di uscire dalle nostre solite città e dai soliti locali, dalla voglia di fare sul serio e metterci in gioco allargando il più possibile il nostro pubblico.

Avete costruito le date in personal oppure qualcuno vi ha dato una mano?

È stata una botta di culo, per caso avevamo scritto a questo booking marcio gestito da ragazzi easy, gli siamo piaciuti e cosí abbiamo deciso di metter giù queste date.

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Sappiamo che con voi non ci sarà Corrado! Che fine ha fatto??

Corrado… bella domanda! che fine ha fatto? Chiedetelo direttamente a lui.

Com’è la composizione senza di lui?

Corrado non è fuori dalla band sia chiaro, solo che non ci sarà in questa avventura in U.K. Quindi a livello di composizione non è cambiato nulla, abbiamo solo due chitarre ed è fichissimo.

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Un tour in UK per voi è come un “riportare a casa”, almeno in parte, il vostro genere? Come vi sentite? Un po’ di tensione?

Non siamo tipi da punk77 o punk rock inglese, siamo di più sul genere americano, come i Ramones. Però sarà sicuramente un’esperienza indescrivibile, sono stati giorni di puro delirio con un sacco di cose da gestire e organizzare, ma ce l’abbiamo fatta! Preso un camper e via. Un tour molto tirato, senza day off, e tanta voglia di far casino. Ovvio, la tensione c’è e non se ne andrá fino a quando non saremo tornati a casa!

In chiusura, da questa full immersion di 9 date in 9 in giorni, cosa pensate di riportarvi a casa?

Speriamo di riportarci a casa un buon ricordo in primis, poi una buona fetta di nuovi amici con cui avremo condiviso mille birre e… e poi non saprei, è il nostro primo tour cosí lungo e cosí lontano dall’Italia, da soli, senza driver nè nessun altro. Non credo che lo dimenticheremo e rimarrà un’esperienza che a mio parere ci farà crescere come band ma soprattutto come persone. Abbiamo 20 anni, ultimamente le cose stanno andando un sacco velocemente e non possiamo che esserne entusiasti!

Summertime In Jazz