Low-L Fest | Ecco il “back to…” che sa di (quasi) normalità

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Back to the Low-L Fest

Dopo tanta attesa si torna a suonare anche a Guardamiglio: Back to Low-L Fest

Un altro segnale che viene dal mondo della musica ed in particolare da un gruppo di ragazzi (che abbiamo imparato a conoscere già tempo fa) che non hanno perso le speranze. Loro sono i ragazzi del Low-L Fest, di casa a Guardamiglio, che nonostante le tante difficoltà (ce ne parleranno più avanti) hanno messo in piedi un assaggio del loro festival.

L’appuntamento è al solito posto, il campo sportivo di Guardamiglio, e stavolta cambia leggermente nome. Si chiama Back to Low-L Fest e andrà in scena sabato 11 settembre con 5 band  e due dj set che si alterneranno per tutta la serata.

Back to Low-L: le parole di Claudio Mazzi

Ovviamente noi non ci accontentiamo di descrivere l’evento, ma vogliamo che a parlarcene sia direttamente chi lo ha organizzato, e oggi, a nome di tutto il gruppo, abbiamo fatto qualche domanda a Claudio Mazzi, e lui ci ha risposto così!

L’11 anche voi tornate live: è un Low-L ma non è un Low-L! Spiegaci la differenza.

La differenza fondamentale sta purtroppo, ma inevitabilmente nella dimensione dell’evento, l’averlo circoscritto ad una sola giornata, le capienze ridotte e anche le strutture decisamente ridimensionate rispetto al LOW-L a cui eravamo abituati, o meglio a cui ci saremmo voluti abituare.

La cosa che però sicuramente non mancherà anche in questo “BACK TO THE LOW-L” sarà lo spirito DIY, il punk rock, e la filosofia che caratterizza la nostra associazione e dunque i nostri eventi, ovvero mettere sempre in primo piano la musica e le persone, a prescindere da tutto.

Red Car Burns

Come avete pensato e strutturato la serata?

La serata prevede l’esibizione di quattro band, tra le quali alcune vecchie conoscenze del LOW-L come Menagramo (da Milano), Red Car Burns (Casalpusterlengo/San Colombano) e i The enthused (Codogno) che tra l’altro celebreranno quella sera i loro dieci anni di attività; assieme a una new entry, ovvero i Load Rejection (San Rocco).

Oltre a loro ci saranno anche due DJ Set che apriranno e chiuderanno la giornata; per tutta la durata dell’evento sarà attiva un’area food, con il truck del ristorante La Vaca Loca di Piacenza e le immancabili birre del birrificio artigianale Brewfist, nostro storico partner.

Ci saranno anche alcuni banchetti e distro indipendenti, come ai vecchi tempi…solo un po’ più distanziati.

In tanti quest’anno hanno preferito fermarsi, voi siete andati su questa formula su una unica serata. Cosa sono stati gli ostacoli più grossi da sormontare?

Penso che gli ostacoli si possano dividere indicativamente in due categorie, quelli più tecnici dovuti al fatto che inevitabilmente i protocolli e le limitazioni dovuti alla situazione pandemica portano degli ulteriori costi gestionali che il numero ridotto di pubblico rende poi ancora più gravosi, soprattutto poi per eventi ad ingresso gratuito come il nostro. Già solo per questi motivi, per noi è stato naturale ripensarci e ridimensionarci in questo modo.

The Enthused pronti per il Low-L Fest
The Enthused pronti per il Low-L Fest

Altri ostacoli invece penso siano più concettuali, non credo sia scontato in una situazione come questa che stiamo vivendo, decidere di ripartire, seppur in maniera ridotta. Le preoccupazioni, le responsabilità e i timori legati ad un evento in cui comunque si accolgono tante persone sono tanti e anche per noi non è stato facile prendere questa decisione. Ora comunque siamo veramente felici di poter ricominciare, magari un po’ fuori allenamento, ma non vediamo l’ora.

Leggiamo, e ripartiamo dalla prima domanda, che il restart effettivo al 100%, sarà nel 2022. Quante idee avete messo da parte in questi mesi di obbligata inattività?

Di idee purtroppo ne abbiamo dovute mettere in congelatore parecchie, speriamo quest’inverno di poterle riprendere in mano in modo tale da poterle sviluppare in vista della stagione estiva 2022 in cui auspichiamo il restart effettivo, anche se è impossibile fare pronostici.

Quello di cui siamo certi che la voglia è ancora tanta e non c’è stato nemmeno un momento durante questo anno e mezzo/due anni di inattività in cui abbaimo pensato di gettare la spugna.

La cosa che maggiormente ci dà la forza, sono sicuramente le tante persone che non hanno mai smesso di sostenerci, ci rende veramente molto felici l’affetto che hanno le persone verso il progetto e la voglia che hanno di poter tornare presto a rivivere dei momenti assieme, seppur ormai sia passato tanto tempo dall’ultima volta.

Da organizzatori, in ottica futura e al netto di nuove criticità (che Dio ce ne scampi!), che futuro vedete per il vostro festival e per gli altri eventi simili, dopo questi mesi, anni, di Covid?

Per certi versi siamo fiduciosi, le persone hanno tanta voglia e bisogno, penso che la socialità, la musica e l’arte stessa rispondano a determinate necessità della vita di ciascuno e dunque non possono essere considerate degli orpelli. A questo proposito però penso che sarà fondamentale rivedere e

ristudiare in modo più adeguato quelli che saranno i nuovi protocolli in materia di eventi, in modo tale che si possa garantire comunque la massima sicurezza ma allo stesso tempo una resa soddisfacente e gratificante per gli organizzatori, il pubblico e gli artisti stessi.

Non sarà sicuramente facile, ma spesso sono le cose più difficili quelle che più belle e che danno maggiori soddisfazioni.

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