Alessandro e Chiara: i vinili fra passione e lavoro

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Per voi amanti del vintage abbiamo fatto un giro in quel di Rivergaro per incontrare due ragazzi che della passione per i dischi in vinile, che sempre di più sono tornati di moda, ne hanno fatto un lavoro.
Loro sono Chiara Fugazza e Alessandro Freschi, e sono da considerarsi ormai una presenza musicale (e non solo) fissa dei vari mercatini in giro per la provincia.

Da quanto tempo portate in giro i vostri vinili?

Col banchetto siamo partiti in ottobre e con i vinili un po’ dopo, anche se all’inizio erano solo dischi da “mixeraggio”. Poi Chiara ha visto che la cosa funzionava e abbiamo cercato qualcuno che vendeva in blocco i dischi. Abbiamo così trovato un personaggio molto particolare che vendeva 300 dischi, lo abbiamo contattato e si è rivelato il nostro primo acquisto. Da marzo in poi i vinili sono diventati una presenza fissa sul nostro banchetto.

Qual’è il “compratore medio”?

È il collezionista fra i 50 e i 60 anni, sfegatato, che arriva alle 7 del mattino e litiga con gli altri per avere il disco che ha visto per primo (o almeno così sostiene). Poi ci sono i semplici curiosi, neofiti, che sono in crescendo. Questo perchè c’è una una rivalutazione generale non solo dei vinili in quanto tali, ma anche della musica e dei gruppi anni ’60 e ’70. In molti lo fanno perchè è di moda, ma da questi riconosci subito il collezionista perchè controlla ogni minimo particolare del prodotto. In molti comprano anche solo per scambiare o per rivendere.

Quanto è importante l’on-line per voi?

È fondamentale. E’ vero che ci sono dei libri con i prezzi dell’usato, però internet è centrale per gi annunci, per fare il prezzo e per comprare. Per il prezzo la piattaforma è Discogs e anche gli acquirenti quando vengono si sono già informati su quella piattaforma e sanno più o meno cosa spendere. In pratica Discogs (anche se non è l’unico, ma è quello più credibile per quanto riguarda il valore di un disco) è un grande negozio multimediale dove si trovano milioni di prodotti, sia quelli ufficiali sia quelli non ufficiali come i bootleg.

Quando nasce questa passione?

Tutti e due avevamo dischi a casa, perciò è una passione che nasce da lontano. Io (Alessandro) già pensavo di poterli vendere, tranne ovviamente gli intoccabili, poi quando abbiamo visto che era realmente possibile, abbiamo colto l’occasione. Non è una questione meramente economica, anche solo il mettersi in contatto con altri appassionati e poterli incontrare e parlarci è un modo per fare qualcosa che ci piace.

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Qual è il pezzo più pregiato che avete in questo momento?

Noi in questo momento abbiamo un “Tribute to someone” di Giorgio Azzolini, che costa 1000 euro, che non portiamo nemmeno più i giro perché quando diciamo il costo nessuno ce lo compra, dopo Azzolini abbiamo l’album omonimo di un gruppo californiano, i Dogfeet che vale 1200. Sul banco poi abbiamo un bootleg di Lou Reed da 150 euro, uno dei Talking heads da 200 euro, uno dei Delirium ed uno degli Yardbirds che più o meno hanno anche loro quel valore.

Quanto ricambio avete dei prodotti? e poi, c’è un ritorno effettivo?

Fondamentalmente è tutto in base alla capacità di vendere, nel momento in cui si riesce a smerciarne un po’, abbiamo la possibilità di cambiare il parco dischi. Questo sia per motivi economici ma anche relativi alle difficoltà di portare in giro centinaia di dischi.
Per quanto riguarda la remuneratività, si, c’è, però non è immediata perchè ci vuole tempo. Comprandoli in blocco il guadagno c’è, però solo nel momento in cui riesci a smaltire ogni singolo stock. E di tempo ce ne vuole parecchio.

Domanda obbligatoria: quali sono i vostri dischi preferiti?

Alessandro: Sticky Fingers degli Stones; The White Stripes, il primo della band omonima; The Madcap Laughs di Syd Barrett.
Chiara: The Velvet Underground & Nico; Shaved Fish di John Lennon; For Your Love dei The Yardbirds.

In conclusione, dove vi troviamo prossimamente?

Le date più ravvicinate sono domenica 12 giugno a Pontenure, così come per quasi ogni seconda domenica di ogni mese, e il 19 Gossolengo.

Summertime In Jazz