Alex Palmieri: dal web, al tour, al Chikos

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E’ stato definito una webstar persino dal “Corriere della Sera” già dagli esordi, per via della notevole attenzione mediatica che questo ragazzo di 24 anni (all’epoca solo ventenne) riesce ad attirare su di se. Basta cercarlo sul web e si apre un mondo, fatto di news, videoclip, gossip, recensioni anche all’estero, interviste tv. Eppure riesce ancora a mantenere quel sapore di “ragazzo comune” che lui definisce la sua arma vincente.

 

Parliamo del cantante pop e performer Alex Palmieri, che debutta nel 2010 come ospite da Barbara D’urso e successivamente calca palchi per tutta l’Italia, realizzando fino ad oggi 6 tour nazionali. Numerose le interviste e passaggi televisivi su diverse reti nazionali, compreso Sky e su Rai Due dove nel 2012 partecipa al reality show Social King. I suoi singoli hanno toccato in quasi tutte le uscite una posizione all’interno della top 5 Itunes, un traguardo degno di nota per un artista indipendente.

 

La popstar è al momento in tour con il suo ultimo singolo Maniac, distribuito da Believe Digital e che gli regalato il terzo posto della classifica download di Itunes. Con questo brano Alex è stato uno dei primi artisti italiani indipendenti ad aggiudicarsi un canale VEVO sul quale è stato successivamente pubblicato il Videoclip ufficiale, che conta ad oggi oltre 50.000 visite. 

 

E’ partito subito dopo il “The Maniac Tour” da Magazzini Generali di Milano, che ha toccato successivamente Perugia, Desenzano, Roma, Sassari, Cuneo, Genova. Lo scorso weekend il cantante si è esibito persino al Verona Pride calcando il palco insieme a Ivana Spagna e Stuart Milk (per chi non lo conoscesse è il consigliere dei diritti di Obama). Tra un live e l’altro persino un’intervista su Radio Kiss Kiss, al telefono con Francesco Facchinetti. Dopo oltre due mesi di tour Il cantante ha deciso di integrare delle nuove date al calendario per poter raggiungere tutti i fans: questo sabato Palmieri infatti sarà ospite al Chikos di Piacenza.

Noi di Piacenza Music Pride lo abbiamo intervistato per voi.

 

 

Cosa significa vivere la vita di Alex Palmieri?

Significa essere un ragazzo come tanti altri per molti versi. Anche se vivere la vita di tutti i giorni non sempre mi è permesso se si parla di relazioni umane. Spesso il mio personaggio si impone prima del vero me, questo accade per gli occhi della gente che mi capita di incontrare, anche se non sono su un palco. Chi mi conosce davvero poi sa quanto sono semplice e amo le cose semplici. Essendo un artista indipendente sono dovuto crescere prima e più alla svelta dei miei coetanei, per poter avere una testa matura a tal punto da consentirmi di portare avanti questo progetto in totale autonomia.

 

Spesso la tua immagine eccentrica e “poco italiana” fa passare la tua musica in secondo piano. Che ne pensi a riguardo?

E’ qualcosa con cui ho fatto i conti fin da quando sono nato artisticamente. In realtà succede perché facendo musica pop-dance la gente è portata a pensare che canti brani con significato di poco rilievo. In realtà io sono un cantautore, e scrivo di mio pugno le parole delle mie creazioni, perciò ho educato i miei fan più stretti ad andare oltre a questo concetto. Cerco di lanciare sempre dei messaggi, magari cantando lezioni che ho imparato dai miei errori, esperienze di vita, ma non sono mai stato banale. Tralasciando l’inizio ovviamente dove il mio bagaglio di esperienze era limitato.

 

Quali sono i brani della tua carriera a cui sei più affezionato?

Senza dubbio Popstar e Wasted. La prima è quella che ha segnato i miei esordi, mi ha aperto le porte della Rai ai tempi del reality e mi ha un po’ consacrato sul web e non solo. La seconda invece è una delle canzoni con cui ho aperto di più il cuore e con cui mi sono aperto al mio pubblico raccontando quella che è stata una delle mie esperienze affettive più significative. Questo brano mi ha permesso inoltre di debuttare in Spagna, presentandolo in anteprima con una conferenza stampa a Barcellona.

 

Maniac è un brano che stai portando in promozione da oltre 7 mesi, è un periodo molto lungo per un singolo. Come è stata quest’esperienza? Qualche ricordo significativo?

Il tour è una delle parti che amo di più del mio lavoro. Portare in scena una canzone che hai scritto e vissuto per trasmetterla a mila e mila persone è un’esperienza di condivisione sensazionale. La tournée che mi ha regalato questo singolo è stata particolarmente impegnativa e mi ha portato a essere ogni settimana in una città diversa. E’ stato stancante, tra notti insonne e qualche aspirina per stare in piedi, ma è un momento magico. I ricordi che mi porto dietro sono le chiusure delle varie date, in cui io e i miei ballerini lanciamo dal palco cappellini autografati … e la gente impazzisce per prenderli. Oppure i viaggi e le nottate in albergo sempre con i miei ragazzi a ridere e raccontarci segreti.

 

La settimana scorsa eri uno degli ospiti di punta del Verona Pride. Come hai vissuto quel momento sul palco?

Non è stato il mio primo pride, nel 2013 sono stato al Milano Pride davanti 40.000 persone e l’anno successivo a quello in Sardegna. Questo però è stato il meglio organizzato, in termini di tempistiche e personale addetto. Sul palco invece un’esperienza unica, di quelle che ti porti dentro per sempre. C’era tutta Verona, c’erano famiglie, bambini. Da quell’altezza si percepiva quanta forza si era creata dentro quella folla, che era lì unita a combattere per qualcosa in cui crede fermamente, la rivendicazione dei loro diritti.

 

Il “The maniac tour” sta giungendo al termine, cosa dobbiamo aspettarci in futuro da Alex Palmieri? Progetti in cantiere?

Sicuramente una bella vacanzina estiva! Dato che non mi ricordo l’ultima volta che ci sono stato, se non tra una data e l’altra. A parte questo, sono partito con la produzione di un nuovo progetto discografico, un intero album. Il secondo della mia carriera, per il resto ho sempre prodotto singoli.  Alterno date del tour al lavoro infrasettimanale di questo nuovo disco. E mi accordo dalla sua lavorazione di quanto sto crescendo personalmente e artisticamente. Non è ancora pronto ma non vedo già l’ora di condividerlo col mio pubblico!

 

Questo sabato porterai la tua tournèe a Piacenza. Come ti senti a riguardo? Cosa si deve aspettare una persona che viene ad un tuo concerto?

Sono agitato. Il palco del Chikos è sempre molto bello ma anche impegnativo da sostenere. So che i miei fan mi daranno comunque la carica che per me è fondamentale. Sicuramente ci divertiremo tantissimo cantando Maniac e le varie hit che hanno fatto la storia del mio percorso in questi ormai 4 anni di carriera. Si ballerà tantissimo, io ed i miei ballerini daremo il massimo come sempre. Non Mancherà anche qui il lancio dei cappellini autografati!

 

Summertime In Jazz