Chiude a Spazio4 l’estate di Orzorock Music

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Ultimo appuntamento per l’estate di Orzorock Music. L’etichetta che in queste settimane estive si è prodigata per portare tanta musica in diversi appuntamenti, arriva all’ultima data, quella di sabato sera a Spazio4.

Proprio i ragazzi di Orzorock Music ci hanno spiegato che “Questa serata è nata grazie alla collaborazione con Arci, Crows Event e al Dani Bar, che si preoccuperà di non lasciare nessuno affamato o assetato, per portare per la prima volta un mini Orzorock festival in città, più precisamente sotto l’ormai mitico portichetto di Spazio4”.

Sono 3 gli ospiti che animeranno (parecchio) la serata, in ordine di apparizione: Maladissa; Le Sacerdotesse dell’isola del piacere; Universal sex arena.

 

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I Maladissa aprono la serata tornando su un palco a due settimane dall’apparizione all’Orzo dove hanno avuto un ottimo riscontro in termini di pubblico. Due voci, una chitarra e un flauto traverso per il loro rock sempre più presente su diversi palcoscenici della provincia.

Con “Le sacerdotesse dell’isola del piacere” facciamo un passo più in là. I ragazzi di Piacenza negli ultimi mesi, soprattutto grazie all’ultimo album “Tutto” (da poco uscito anche in vinile grazie alla coproduzione fra V4V Records e Cloudhead Records), stanno trovando via via sempre più consensi. Questo li sta portando a suonare lontano da Piacenza e a mettere in cantiere un album tutto nuovo. Il loro stile? Un neo-punk italiano fra sonorità americane anni ’90 e testi che si rifanno al cantautorato italiano che un po’ ci riporta a Rino Gaetano e Battisti.

 

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Dopo di loro, il main event della serata, gli Universal Sax Arena. Vengono dal Veneto ma negli ultimi due anni hanno girato l’Italia, e non solo, in oltre 70 serate (aprendo anche i Marlene Kuntz, Tre allegri ragazzi morti e la prossima settimana i Verdena) concentrate soprattutto durante il tour del loro primo album “Women will be girls” dove è cominciato a nascere il secondo prodotto discografico “Romancitysm”.
Un album che sta riscuotendo grandi apprezzamenti. Un album che accelera, si rilassa e poi riparte, fra psichedelia, un po’ di punk e suoni quasi tribali. Sembra una cosa e poi ne sembra un’altra completamente diversa, a tratti un “casino” controllato a stento e poi invece un prodotto studiato secondo dopo secondo. Volete sapere la verità? Per capirli bene, o almeno provarci, vi conviene ascoltarli di persona.

 

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Ancora i ragazzi di Orzorock Music in chiusura: “Quest’anno ci sembrava giusto coinvolgere anche la città, e poi in ottica futura, se le cose vanno bene ci piacerebbe continuare a portare la nostra idea di musica indipendente anche in città. Ci congediamo con questo regalo prima che arrivino novità per quanto riguarda dischi e artisti e qualche altro appuntamento su cui stiamo lavorando…”.

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