Concerto di Primavera, un concerto speciale. Sabato 14 @Conservatorio

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Jazz

La musica fa miracoli? Non penso, di certo però è l’arte che riesce a toccare, meglio far Ri-Suonare, dentro di noi corde che muovono immediatamente i nostri sentimenti, le nostre sensazioni, in alcuni casi a far uscire capacità nascoste oppure, cosa ancor più bella, riconsegnare un ruolo dentro il contesto della nostra società. La musicoterapia utilizza la musica per poter affrontare disabilità e fragilità personali.

Sabato 14  ore 16 presso il Conservatorio Nicolini si terrà “Concerto di Primavera” del gruppo di Musicoterapia Orchestrale di Piacenza MusicAlia, che vi invita al concerto con il seguente programma:

Wiegenlied di J. Brahms
In un mercato persiano di A. Katelbey
Quadri di un’esposizione di M. Mussorsk

Video: Orchestra MusicAlia

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Musica colta, impegnativa dal punto di vista tecnico. L’orchestra sarà formata da persone con disabilità e fragilità psichiche, musicisti professionisti, educatori e volontari. Tutti quanti hanno seguito un percorso formativo durato molti anni, come abitualmente capita per tutte le formazioni orchestrali. 

A Claudia Nicastro, musicoterapeuta e fondatrice di MusicAlia, prima di tutto, chiediamo di darci qualche suggerimento su come approcciare, da ascoltatori, questo concerto.
L’approccio è quello per qualsiasi altro concerto, che il pubblico venga per divertirsi e godersi lo spettacolo! Sarà proposto un programma con un livello di discreta se non addirittura alta difficoltà d’esecuzione.

Claudia, ci spieghi la tua esperienza?
L’attività di musicoterapia orchestrale proposta è iniziata sette anni fa, grazie al progetto “Tutta un’altra musica”, promosso dal Liceo Gioia e finanziato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. Ma io e altri cinque esperti (Io, Cecilia Pronti, Valeria Provini, Franco Marzaroli e Alessandra Capelli) avevamo frequentato in precedenza un corso triennale, come educatori e musicisti presso il Centro Esagramma ®.

Dopodichè?
Poi è iniziata l’esperienza con persone con disabilità o fragilità. Il corso prevede fasi di apprendimento musicali per gradi, partendo però subito dall’orchestra, imparando a essere non solo musicisti solisti ma parte di un’orchestra vera e propria. Il corso, che dura tre anni, prevede che ciascuna persona abbia un tutor. Successivamente chi vuole può continuare nella parte di apprendimento con corsi di perfezionamento ulteriore anche con lezioni individuali. Il concerto di sabato è svolto da musicisti che stanno studiando da ben sette anni.

Noi assisteremo ad un concerto dietro al quale però ci sono elevate finalità educative su cui si basa la musicoterapia orchestrale (MTO), ce le indichi?
la metodologia MTO ha portato a notevoli risultati, non solo dal punto di vista dell’acquisizione di competenze musicali sempre nuove e più complesse, ma anche dal punto di vista riabilitativo. La dimensione collettiva del gruppo-orchestra fa sì che la persona con disabilità e autismo ottenga preziosi traguardi anche dal punto di vista relazionale e personale. La musicoterapia diventa un percorso ‘abilitante’ alla società e alla socialità, proprio grazie alla riabilitazione comportata dalla musica. Il vissuto emotivo dell’esperienza musicale determina una ‘risonanza’ (da ri-suonare appunto) sulla sfera identificativa e personale, rendendo possibili piccole conquiste quotidiane per vivere e abitare la società attraverso la musica, grazie alla scoperta del Sé e al percorso evolutivo che viene compiuto anche sul piano personale.

Claudia, adesso parliamo di te, come sei arrivata a questa esperienza?
Ho svolto un corso di 4 anni a Pescara partendo dalla mia esperienza di educatrice. Ho potuto toccare con mano le valenze educative e formative ed entrare in possesso di ulteriori competenze per svolgere al meglio il mio lavoro.

Da ultimo ci puoi svelare qualche aneddoto du questi anni di lavoro?
Mah, guarda, la cosa che mi ricordo di più è l’assoluta attenzione degli studenti. Diverse volte, durante le prove, sono intervenuti per correggere il direttore dicendo: “ma questa parte non è in questo momento!” ecco questo piccolo particolare dà la percezione di quanto siano attenti, nella parte, 

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