Ecco “Soul Farm” il primo album dei The Groove

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Jazz

Venerdì 6 marzo è il giorno della presentazione ufficiale del primo disco dei The Groove. Il gruppo soul piacentino arriva a questo appuntamento dopo l’Ep uscito nel novembre del 2012 e dopo una lungo lavoro di perfezionamento sulle 9 tracce che compongono il loro primo album.

Il disco si chiama “Soul Farm” e come detto sopra, arriva dopo una lunga gestazione soprattutto dovuta all’aggiunta della sezione fiati durante la fase di registrazione. Il progetto ce lo ha spiegato il bassista del gruppo, Riccardo Grandi.

“Questo lavoro parte da lontano, dall’Ep del 2012, dove avevamo provato a vedere in sala prove che cosa succedeva a scrivere dei pezzi nostri, e dove abbiamo capito che dovevamo e potevamo tirare fuori ancora di più da noi. Da lì è cominciato a nascere Soul Farm, un disco vero e proprio strutturato in modo più complesso sia come musica sia come testi”.

La band, composta da Gian Marco Mento alla chitarra, Riccardo Grandi al basso, Enrico Lucenti alle tastiere e Andrea Tutino alla batteria, che oggi arriva al suo primo lavoro completo, ha trovato una svolta nel 2010 con l’incontro della cantante Stefania Savi: “E’ stato un incontro casuale, nel momento in cui cercavamo una voce. Per noi è stato molto importante che lei fosse abituata scrivere testi e melodia in altri gruppi in contesti molto diversi, infatti tante tracce e tanti testi sono opera sua. La sua attitudine rock esce forte in molti pezzi”.

Tornando all’album che verrà presentato venerdì sera a Sound Bonico, dopo l’esibizione dei The black beat movement, spicca una novità fondamentale, cioè l’aggiunta della sezione fiati, composta da Paolo Griggi al sax, Angelo Paganini alla tromba e Giovanni Sgorbati al trombone. Una parte che si pone l’obiettivo di amalgamare il suol con le note jazz e funky: “La scelta di inserire i fiati è stata consigliata da Alberto Callegari dell’Elfo (lo studio di registrazione di Tavernago dove è stato prodotto il disco. Ndr) che è stato un po’ il nostro mentore, fondamentale durante tutta la fase di lavorazione”.

Un’altra peculiarità che non passa inosservata è che ogni canzone si rifà, anche nel titolo, ad un animale: “All’inizia era una coincidenza, poi abbiamo deciso di continuare così in ogni canzone ma – ci spiega Riccardo – non a caso, le canzoni, ma in fondo tutto l’album che gira attorno all’amore nelle sue varie sfaccettature, si basano sull’essenza animale dell’uomo e dei suoi atteggiamenti”.

Un album che parte e ritorna al soul, ma che in mezzo trova altre cose, sia dal punto di vista strumentale, in cui escono le anime del gruppo, sia per quanto riguarda la voce, a volte più dolce e a volte più dura e sporca nell’adattarsi al pezzo. Ora aspettiamo la prova del nove, sul palco di Sound Bonico venerdì sera.

Per chi volesse un’anticipazione, è possibile scaricare gratuitamente (QUI o sulla foto) il primo singolo del disco: Jellyfish 

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oppure ascoltare l’album

 

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