Intervista ad Alex Loggia, domani al Melville con “Mods!”

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Altro ospite illustre domani sera al Melville di San Nicolò per il Festival del Rock d’Autore. Infatti con lo spettacolo “Mods!” tornerà sul palco sannicolino, insieme a Tonyface Bacciocchi (che ringraziamo per aver reso possibile questa breve intervista), Alex Loggia, storica chitarra degli Statuto. Abbiamo scambiato qualche parola con Loggia sullo spettacolo di domani sera, incentrato sul movimento Mod che musicalmente (e non solo) ha segnato un lungo periodo della storia mondiale, e sul momento che artisticamente sta vivendo.

Come nasce questo nuovo progetto Mods?

Il progetto è nato in quel di Firenze durante una presentazione del libro di Tony, “L’uomo Cangiante” dove io lo accompagnavo suonando dei brani di Paul Weller in acustico, durante lo svolgersi della serata sono arrivate dal pubblico domande inerenti al movimento Mod e nello specifico, nel periodo in cui i Jam cominciarono la loro attività musicale. Visto l’interesse da parte del pubblico a questo argomento, sia io che Tony abbiamo pensato che fosse una buona idea quella di portare in uno spettacolo teatral-musicale la storia del modernismo dagli albori fino ad oggi, argomento che conosciamo bene visto che ne facciamo parte da più di trent’anni.

Come sta andando questo tour teatrale/musicale?

Il Tour è partito alla grande con un sold out a Genova e sta proseguendo molto bene anche nelle altre città in cui ci esibiamo, la cosa che ci fa piacere è che l’argomento interessa un pubblico eterogeneo, mods e non.

Avete in programma qualche cambiamento o evoluzione del progetto?

Essendo una cosa nuova cerchiamo ad ogni spettacolo di perfezionare la scaletta e gli argomenti da trattare, e facciamo tesoro dei consigli che gli amici ci stanno dando. Ci piacerebbe arricchire lo spettacolo con la proiezione di fotografie e magari arricchire la scenografia con una Vespa o una Lambretta sul palco e perché no, se le cose dovessero andare bene, anche altri collaboratori.

Quanti brani suoni nello spettacolo?

Dipende sempre da quanto dura lo spettacolo, l’argomento è vasto e potrebbe durare anche tre ore e mezza, la scaletta ne prevede una ventina, ma non sempre si riesce a farle tutte.

Non avete pensato a realizzare un DVD dello spettacolo?

Si è tra le cose che ci piacerebbe fare, e stiamo pensando di cominciare a filmare qualche live in modo da avere un bel po’ di materiale.

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Con gli Statuto hai appena pubblicato un nuovo album, siete in tour?

Si, siamo partiti a febbraio da Milano con la presentazione del nostro nuovo album “Amore di Classe” e proseguiremo un po’ in tutta Italia per tutto l’anno. Siamo molto orgogliosi del nostro ultimo lavoro, che è un concept album, cioè una sorta di racconto accompagnato da canzoni in modo consequenziale, un po’ perché mancava nella discografia degli Statuto un lavoro di questo tipo ed anche perché abbiamo notato che al pubblico piace molto, dal vivo lo suoniamo per intero.

Nella tua attività c’è anche quella di produttore e suoni anche con altri gruppi…

La produzione in studio mi ha sempre affascinato molto, ho avuto l’onore di conoscere grandi produttori come Carlo Rossi, Max Casacci, Otar Bolivecic (Claudio Dentes) dai quali ho cercato di catturare anche se in piccola parte i loro segreti. Ho attrezzato un piccolo studio a casa mia, dove seguo delle giovani band che mi chiedono la collaborazione, ultimamente ho prodotto i dischi di Hoax e G91. Ho altri gruppi in cui suono, uno di questi si chiama The Neegro con i quali abbiamo pubblicato un video dal titolo The Anunnaki Gods Song, con la partecipazione dello scrittore amico Mauro Biglino. La mia attenzione come produttore però in questo momento è dedicata alla Band di cui fanno parte i miei figli, Zak e Julian, The Minis, una sorta di Strypes, ma più giovani, fanno R&B ed hanno cominciato a scrivere canzoni originali, presto avremo delle belle novità.

 

Redazione

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