thisiscavehood | Per la sua Ginevra, non una intervista, ma due!

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thisiscavehood - ginevra

Torna il giovane artista piacentino, che anche se da Bologna, continua a proporci nuove idee fresche e che spaziano tra suoni diversi

Per una nuova uscita, noi di interviste ne facciamo anche 2!
Va bene, meglio spiegarci bene: qualche mese abbiamo ascoltato e intervistato thisiscavehood (che ormai dovreste conoscere perché ve ne abbiamo parlato tante volte. Ndr) per il suo ep “Buoni propositi”. Com’è, come non è, quella intervista non l’abbiamo mai caricata.

Di conseguenza oggi, per l’uscita del nuovo singolo “Ginevra”, abbiamo deciso di mettere insieme le due cose: prima gli abbiamo chiesto del nuovo singolo fuori da poche ore, e poi passeremo, giustamente e in ritardo, alle sue parole su Buoni propositi.

Capito?!?

Ginevra prima e Buoni propositi dopo: ecco le ultime uscite di thisiscavehood

Come anticipato questa doppia intervista, ma con un solo intervistato, parte dal nuovo singolo, Ginevra, uscito qualche giorno e che abbiamo subito ascoltato e di cui abbiamo chiesto direttamente all’autore. Ecco cosa ci ha detto thisiscavehood!

Come ce la presenti?

Ginevra è un brano tutto sommato semplice e lineare che descrive due persone che hanno smesso di frequentarsi.

Dal lato sonoro, i suoni sono un mix tra quelli più recenti ed invece altri che ricordano un pop rock (più rock che pop) morbido che torna agli ’90 forse ’80. Come sono nate queste sonorità?

Per quanto riguarda la musica, posso dire che in realtà era già quasi tutto presente nella demo di strumentale che mi aveva mandato marco… abbiamo cambiato qualche suono, aggiustato e aggiunto roba, ma la struttura era già lì.

Cosa influenza le diverse tonalità della tua musica e i tuoi cambiamenti?

Beh non c’è una vera e propria risposta a questa domanda, a me non piace ripetermi e quindi cerco sempre di fare cose nuove e sperimentare, nella musica elettronica, come nei beat e le canzoni che canto.

thisiscavehood - ginevra
Clicca per ascoltare Ginevra di thisiscavehood

Alla fine, proprio in conclusione, c’è anche una voce femminile…

La voce femminile, se si ascolta attentamente, è presente anche nella seconda strofa (quando la base dimezza e diventa più “trap”) e anche prima dell’assolo, ma in quei casi fa solamente dei piccoli vocalizzi… mi sembrava una bella idea, nella parte finale mi sono ispirato a qualcosa di battisti che alla fine ci sono i cori.

Scrive che parlare di musica non è così interessante e che il testo in pratica non va commentato, però scrivo anche una cosa, che ti ha emozionato. Cos’è che ti emoziona di questo brano?

Mi ha emozionato sentirla da internet e non più soltanto come file sul mio computer o telefono, mi ha emozionato il fatto che finalmente fosse libera e accessibile da chiunque, dopo che per più di un anno era rimasta solo sugli hardware miei e di Marco.

thisiscavehood ed il suoni Buoni propositi

Facendo un passo indietro, e soprattutto facendo di nuovo un grosso mea culpa, torniamo sulla tua uscita precedente, quella di qualche mese fa, ossia l’ep Buoni Propositi. Un ep che ci aveva piacevolmente sorpreso.

Così avevamo formulato le domande e così thisiscavehood ci aveva risposto.

Nel tuo Buoni propositi si sentiva che nei tuoi giochi con i suoni ti ci diverti sempre parecchio. Come sempre è tutta farina del sacco tuo o c’è qualche altra mano nella produzione?

I brani sono tutti prodotti al 100% da me, ho cercato di differenziare tra loro le quattro produzioni, anche se rimangono accomunate dalla presenza della cassa dritta.

In questo ep, sentiamo un tiro più leggero, adatto al periodo primaverile. Sono pezzi scritti relativamente a quel momento o arrivavano dalla tua produzione passata (sapendo della mole di pezzi che produci)?

Sono tutti brani nati e completati nel corso del 2020. Hanno sonorità più immediate e digeribili rispetto magari ad ANESTESIA (che scrissi e produssi nel 2018), sono pezzi più vivaci, ma lo sono senza trascurare la parte lirica, e questo è importante per me. Specialmente in un brano come SOGNI STRANI, che, anche se non detto esplicitamente, parla di un tema molto delicato come il suicidio ed è, purtroppo, tratto da una storia vera.

Ovviamente legato al titolo: quali sono i tuoi buoni propositi? Sia dal lato musicale, che personale.

Il mio buon proposito in assoluto è quello di migliorarmi, costantemente. Ci lavoro da tempo, sul piano umano più che musicale, e continuo a proseguire, credo che si possa sempre migliorare. Dal lato musicale, mi piace sperimentare, essere originale, fare e scrivere musica che non dici “questo mi ricorda tal dei tali”, ma che piuttosto divida perché non compresa.

Buoni propositi - thisiscavehood
Clicca qui per ascoltare Buoni propositi

Torniamo ai suoni, come detto freschi e attuali. C’è qualche artista in particolare che ti sta influenzando?

Per quanto riguarda Buoni Propositi c’è stato un mix di ispirazioni: ASA NISI MASA è in parte ispirata ai lavori del collettivo BNKR 44 (che ho scoperto l’estate scorsa), e in parte è un’autocitazione di Ginevra; NON RIESCO A SMETTERE, almeno per quando riguarda il groove della strofa, è ispirata a un brano in lingua inglese che avevo sentito in una playlist di spotify; SOGNI STRANI invece recupera nei ritornelli la metrica e alcune parole di PRIGIONIERI DEL DESTINO, il mio primissimo pezzo pop (inedito) scritto e prodotto nel 2015.

Approfitto di questa domanda per commentare anche il fatto che alcune persone accostano alcuni miei brani (tra cui anche NON RIESCO A SMETTERE) a quelli del gruppo POP X, dicendo che in realtà non c’è mai stata (in nessun mio pezzo finora pubblicato) una consapevole influenza della loro discografia o del loro modo di fare musica; suppongo che questa presunta somiglianza sia dettata dall’uso dell’autotune a palla, che però utilizzo dal 2016 (si veda TUTTO REGOLARE su youtube o la ancora più antica e purtroppo non più disponibile NON SONO UN RAPPER), mentre ho sentito per la prima volta un pezzo dei POP X solo nel 2018.

In ombre sentiamo anche un cantato particolare, che ci porta in una interpretazione di un testo, che ci riporta indietro in altri periodi musicali. Ci confermi questa nostra sensazione?

Ombre è un pezzo particolare. Ritengo che dei quattro sia il testo più difficile, perché molto personale ed evocativo. Le parole però non si susseguono senza senso ed anzi aprono a me ricordi a cascata di cose ormai molto lontane. Per quanto riguarda il cantato mi sono ispirato allo stile di Enzo Carella e credo che almeno nel ritornello sia percepibile. Poi nell’ultimo periodo sto riscoprendo tantissimo Battisti (specie quello degli ultimi dischi con Mogol).

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