Un live per la memoria: 3 domande a Daniele Ronda prima del live da MusiciPerCaso

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Una data che i piacentini non dimenticano, che ogni anno è commemorata, e che quest’anno, esattamente in concomitanza con il ventunesimo anniversario, sarà ricordata anche attraverso la musica di uno degli artisti piacentini più conosciuti ed apprezzati: Daniele Ronda.

L’occasione è quella di domani sera, venerdì 12, nell’ex bar del Dopolavoro ferroviario dove i ragazzi di Musici per caso da più di sei mesi portano tanta musica live, e che per questa occasione hanno voluto scegliere uno spettacolo speciale data l’eccezionalità della ricorrenza.

Per questo abbiamo cercato il cantautore piacentino per chiedergli qualcosa su questa occasione e nel frattempo chiedergli quello che è stato il 2017 e su cosa sarà per lui questo 2018 entrante.

Daniele, per Piacenza il 12 gennaio è una data tristemente importante, come è nata l’dea di ricordare in musica quel tragico evento?

In realtà io ho solo preso solo la palla al balzo e sono stato molto onorato che i ragazzi abbiamo pensato a me. La cosa che posso dire è che fin dal primo incontro mi sono reso conto di quanto per loro sia forte il legame con questa ricorrenza e quanto ci tengano che essa non venga dimenticata. Loro fin dal mattino saranno presenti ad una serie di momenti anche molto istituzionali per ricordare quel giorni di 21 anni fa però hanno voluto allargare a tutta la gente questo ricordo nel modo che anche per me è quello migliore, ossia con la musica. La loro realtà è nata da poco ma immediatamente si sente il loro forte senso di aggregazione ed è molto bello che lo vogliano allargare a tutti gli altri.

Penso che ogni piacentino ha in mente quel giorno, tu ne hai un ricordo preciso?

Io all’epoca avevo 13 anni, perciò non ero né grande ma nemmeno un neonato, e più che un ricordo vero e proprio è il collegamento che da quel giorno si ha immediatamente quando si parla di pendolino. Per noi ha continuamente con sé una punta di tristezza e di malinconia, un ricordo di un qualcosa che purtroppo è andato storto. Nonostante i 21 anni di distanza, per noi quella rimane una parola che prende un senso diverso, un risvolto molto importante che deve andare oltre al semplice ricordo e che deve assumere un significato di maggior sicurezza in futuro.

Passando a cose più leggere, il 2017 si è appena concluso. Che cosa possiamo dire sull’anno passato e quali sono i progetti e gli obiettivi che hai di fronte?

Io ricorderò sempre in maniera ultra-positiva il 2017. È stato l’anno del nuovo disco, “A beautiful mind”, e di una turnée bellissima e sopra le aspettative, con tanta gente che ha deciso di unirsi al mio progetto. Per il 2018 l’obiettivo è quello di essere sempre in viaggio per suonare dal vivo e già posso anticipare che stiamo preparando qualcosa di nuovo proprio in questi giorni. Da qua a maggio ho in programma tanti live, ed in particolare in scaletta ce n’è uno a cui tengo molto, quello a Stradella del 26 gennaio al Teatro Sociale, in cui ci saranno tante sorprese. Insomma, un 2018 con uno sguardo molto positivo e rivolto al futuro.

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