
Tre composizioni di Mozart e Beethoven più un fuori programma di Haydn a conclusione dell’entusiasmante concerto
Un concerto sinfonico eseguito magistralmente dall’orchestra del Conservatorio diretta dal Maestro Giuseppe Camerlingo con la partecipazione di Tommaso Decimo al clarinetto solista
È passata una settimana dal concerto dell’orchestra del Conservatorio, che ha presentato al pubblico, nella pregevole cornice del salone dei concerti del Conservatorio Nicolini di Piacenza, quattro grandi composizioni dei tre protagonisti del classicismo viennese: Wolfgang Amadeus Mozart, Ludvig Van Beethoven e Franz Joseph Haydn.
Il direttore dell’orchestra Giuseppe Camerlingo è riuscito a stabilire un profondo legame con i musicisti che è stato particolarmente evidente lo scorso sabato; il direttore del Conservatorio, Roberto Solci, ha infatti sottolineato il fatto che Camerlingo «prepara i giovani allievi tutto l’anno».

Ouverture dal Ratto dal Serraglio (W. A. Mozart)
Il concerto si è aperto con l’Ouverture dal Ratto dal Serraglio K 384 (Die Entfuhrung aus dem Serail) di Mozart, pièce teatrale originariamente cantata e recitata (Singspiel), composta tra il 1781 e il 1782, divisa in tre atti. L’ouverture, ovvero l’introduzione del dramma, si distingue per avere un tempo oscillante tra il presto in do maggiore e l’andante in do minore, che poi ritorna al presto iniziale. L’opera venne scritta quando il compositore si era trasferito definitivamente a Vienna e aveva iniziato in maniera considerevole a occuparsi di teatro, continuando il lavoro di perfezionamento del proprio linguaggio musicale, che troverà l’apice durante la maturità.
Concerto per clarinetto e orchestra in La maggiore (W. A. Mozart)
La selezione musicale è poi proseguita con il Concerto per clarinetto e orchestra in La maggiore K 622 del compositore salisburghese, qui maturo e giunto al termine della sua fugace e magnifica esistenza con serenità e saggezza. Il Concerto rappresenta una delle ultime opere di Mozart, composta e ultimata nel 1791, anno della sua prematura scomparsa. Il palco è stato raggiunto dal giovane e talentuoso Tommaso Decimo, vincitore dell’audizione per solisti del Conservatorio che, con il suo clarinetto ha regalato a tutti i presenti una performance di grande qualità esecutiva ed interpretativa, rivelatasi l’apice dell’intero concerto.

Sinfonia Nr. 7 in La Maggiore (L. V. Beethoven)
Successivamente, l’orchestra ha eseguito la Sinfonia Numero 7 in La Maggiore op.92 di Beethoven per cui, come ha evidenziato Roberto Solci nella presentazione del concerto, essendo di particolare difficoltà, i ragazzi si sono dovuti impegnare parecchio per poterla suonare e, visto il risultato, si sono percepite la loro dedizione e bravura. La sinfonia, molto vitale e gioiosa, venne definita da Richard Wagner «L’apoteosi della danza, la danza nella sua essenza più sublime» e per questo considerata molto ambiziosa per un’orchestra di giovani studenti, sostenuti dai propri docenti.
Composta tra la fine del 1811 e il 1812, inizialmente tacciata di essere troppo estrosa per il gusto dell’epoca, venne in seguito definita uno dei capolavori del compositore originario di Bonn, proprio per la sua ricchezza e complessità ritmica, che percorre interamente l’opera in un graduale e costante crescendo d’intensità metrica, da una lenta messa in moto fino al massimo dell’eccitazione, dove archi, timpani e fiati si rincorrono in un gioco di equilibrio e sintonia.
Acquisita consapevolezza nei confronti dell’esistenza, Beethoven si discosta completamente dal tema bellicoso della Quinta, arrivando ad una saggezza nei confronti delle leggi che regolano l’Universo e traducendola in una sinfonia di una bellezza incontrastata.

Sinfonia n. 100 (F. J. Haydn)
A questo punto, il Maestro Camerlingo ha preso la parola per introdurre il fuori programma del concerto, ovvero il secondo movimento (allegretto) dalla Sinfonia numero 100 di Haydn, detta “Militare”, che tratta il tema della guerra, celebrandone l’aspetto giocoso, al contrario di quello tragico a cui siamo abituati.
Gli applausi finali del pubblico hanno ribadito la maestria d’esecuzione e direzione dell’orchestra, che ha regalato momenti di rara intensità e tanta emozione ai presenti in sala.